Nella mattinata odierna i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Firenze e il personale della Guardia di Finanza della Sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica di Firenze hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, disposto in via di urgenza dalla Procura Distrettuale Antimafia, dell’azienda denominata “Bar Pasticceria Curtatone”, per reati di bancarotta fraudolenta

Il provvedimento compendia le ulteriori risultanze delle indagini che lo scorso 27 marzo avevano portato all’arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare dei pregiudicati palermitani e di ulteriori due indagati, ritenuti responsabili di avere finanziato e organizzato un’associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione, in Spagna, di ingenti quantitativi di marijuana da importare e commercializzare in territorio nazionale, e avevano consentito di definire un rilevante quadro indiziario a carico di undici indagati, nei cui confronti erano state contestate le ipotesi di reato di trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, infatti, i due palermitani, fratelli, avevano costituito società commerciali fittizie, intestate a prestanome, così schermando la titolarità e comunque la disponibilità effettiva del bar–pasticceria “Curtatone”, a loro pienamente riferibile, ed avevano inoltre cagionato il fallimento di tali società omettendo sistematicamente di versare i contributi previdenziali e le imposte.

Le successive indagini, coordinate dal pm Giuseppina Mione e svolte dal Reparto Operativo dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza della Sezione di Polizia Giudiziaria, hanno portato ad appurare che nel 2016 i fratelli, in qualità di amministratori di fatto della “Mela s.r.l.” (societa’ dichiarata fallita dal Tribunale di Firenze in data 18.10.2017), in concorso con il legale rappresentante della stessa, mero prestanome, e con un imprenditore fiorentino, al fine di recare pregiudizio ai creditori, distraevano la somma di 50.000 euro e lo stesso “Bar Pasticceria Curtatone”, di cui la società era proprietaria, trasferendolo senza alcun corrispettivo ad altra ditta riconducibile agli indagati (la “Caffè Italia s.r.l.”), appositamente costituita.

Il sequestro del bene, il cui valore ammonta a circa un milione di euro, è finalizzato ad evitare che la libera disponibilità dell’azienda in capo agli indagati possa aggravare le conseguenze del reato.

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