La strage 9 anni dopo: domani Viareggio ricorderà i suoi morti, e ogni treno di passaggio dalla stazione ferrovierà fischierà in segno di lutto.

Sono passati ormai 9 lunghi anni da quella maledetta e tragica notte che ha sconvolto la città, quando alle 23.48 del 29 giugno del 2009 un convoglio merci deragliò non appena arrivato alla stazione e una cisterna carica di GPL si squarciò, sprigionando un’enorme nuvola di gas. Una palla di fuoco illuminò il cielo estivo di quella calda notte, e in pochi attimi, dopo il primo boato, fu l’inferno: fiamme nelle case di via Ponchielli e via Porta Pietrasantina, abitazioni distrutte, persone col fuoco addosso che cercavano di fuggire per strada, corpi bruciati, sdraiati sui marciapiedi in attesa dei soccorsi. Viareggio piombò nell’apocalisse: 32 persone, tra cui molti bambini, persero la vita. Viareggini e stranieri, in un lutto senza confini, nazionalità e razze. Nove  anni di lotte – con un processo di primo grado che ha visto condannare personaggi illustri delle Ferrovie – sono passati da quella notte da incubo, surreale e indescrivibile, che tutti noi cronisti abbiamo scritto con il pianto nel cuore, e domani sera, come ogni 29 giugno, un lungo corteo, e decine di striscioni, sfileranno per Viareggio, nel silenzio e nella commozione di un lutto impossibile da dimenticare. Il 29 giugno per Viareggio è un giorno di dolore e di ricordo, una ferita che resterà indelebile, ma la speranza, rappresentata dalla ricostruzione della zona colpita, non deve morire, con un obiettivo preciso: la conquista di norme in grado di garantire maggiore sicurezza nei trasporti ferroviari, un processo i cui reati non vadano in prescrizione, attendendo l’Appello.

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ultimo aggiornamento: 28-06-2018


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