“Le giuste polemiche che si sono sollevate in questi giorni a Viareggio per l’arrivo di 10 nuovi immigrati che si aggiungono ai 20 già accolti nell’ambito del progetto CAS, continuano a non essere colte da chi amministra la città, ora fortunatamente non più in linea politica con chi governa il Paese”.

Lo scrivono in una nota Alfredo Trinchese ed Elisa Montemagni della Lega:
“Non è più un problema di numeri o solo di luoghi dove vengono accolti gli immigrati ed i clandestini, ma una generale insensibilità di chi non vuole vedere come Viareggio non sia da tempo più in grado di garantire accoglienza a nessuno e che chi arriva sarà per forza di cose costretto ai margini di un vivere civile. La delinquenza che si è purtroppo propagata in città va di pari passo con il senso di insicurezza generale che si vive e che in alcune zone di Viareggio e Torre del Lago raggiunge addirittura  l’apice della paura. Noi diciamo con forza basta a qualsiasi tipo di progettualità amministrativa che preveda nuovi arrivi di soggetti immigrati di cui non sia già statuito il pieno diritto alla permanenza sul suolo italiano. Non è ammissibile che i Viareggini paghino con la loro sicurezza o con il senso di non averla, che da un punto di vista soggettivo è poi la stessa condizione, l’incapacità di un sistema di far fronte alle verifiche amministrative in tempi celeri, sistema che fortunatamente da quando Salvini è Ministro degli Interni ha drasticamente cambiato rotta sul modo di impostare la politica di specie. Ma oltre al nostro Ministro vorremmo che tutti i soggetti con responsabilità amministrative si rendessero conto che il Paese non è più in grado, da diversi anni, di accogliere nessuno ed in questo Viareggio non fa differenza. Bisogna puntare con più decisione ad una politica locale che miri a garantire spiagge libere da chi vende merce contraffatta e disturba i turisti presenti, una politica che garantisca che la zona della stazione non è il far west ma la porta d’ingresso alla città,  insomma un’amministrazione che si renda conto che la cultura del Paese è cambiata e non è razzismo il concetto alla base della non accoglienza ma semplice buon senso. Tutti insieme dunque dovremmo guardare ad una Viareggio del futuro in cui al centro del progetto culturale, civile ed istituzionale ci siano gli italiani e la difesa dei loro diritti, delle loro prerogative, della possibilità di dar loro un futuro migliore. Noi ci siamo a manterremo sempre attento lo sguardo, sperando che arrivino segnali di una più attenta politica locale da chi ad oggi amministra la città e purtroppo non si rende conto che Viareggio non è più in grado di accogliere nessuno e che per ripartire in pieno prima bisogna avere cura dei Viareggini.

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lega profughi viareggio

ultimo aggiornamento: 09-07-2018


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