Prosegue la ricerca, da parte del nipote Emanuele, di immagini della nonna Primetta Petrucci. Dopo l’appello lanciato attraverso Versilia Today ( LEGGI ANCHE:“Come era la mia nonna?”: l’appello del nipote da Prato per trovare ..) “Lele” non si rassegna: vuole trovare almeno una foto da regalare al proprio babbo 70enne che della madre ricorda poco o nulla. Tra i lettori del nostro giornale si è fatto avanti un uomo che l’ha conosciuta: “Ero bimbetto – ci racconta – abitavo in via della Farabola e lei, la Primetta, stava in via di Lucca, dove poi vennero edificate le case del regime di allora. Erano gli anni ’40.  Era una bella ragazza, bionda, e magrolina. Nel 1957 mi sposai, ed andai ad abitare altrove, e dopo non ne ho saputo più nulla”.
Il nipote Emanuele, però, è riuscito ad avere il certificato di nascita della nonna paterna dove si legge ” Petrucci Primia di Adele, nata il 23 Gennaio 1923 a Lucca”. A partire dal 1926 si trasferì a Viareggio con la madre. Poi occupò la Chiesetta dei Pescatori, nel 1947, prima dell’arrivo di Don Sirio. Successivamente si spostò in via Vetraia, forse proprio grazie all’aiuto del generoso Sacerdote. Morì a Milano nel 1960, nell’Istituto P.Pini e venne seppellita nel cimitero di Bruzzano:” Inumata in un primo certificato ad un giorno dalla data del decesso, e in un secondo addirittura un mese dopo…”, spiega Lele.
“Mia sorella iniziò le ricerche forse quindici anni fa – prosegue il nipote: “Scoprì che la nonna fu a capo della Libecciata del Carnevale, sappiamo che ci sono delle foto. Mia sorella incontrò un anziano fotografo, Magrini, che promise di procurarci fotografie della nonna. Le raccontò di esser stato deportato insieme a lei durante la Seconda Guerra Mondiale. Fissò un appuntamento per la settimana ventura al loro primo incontro ma quando mia sorella si presentò per avere nuove notizie, il figlio del fotografo disse che suo padre non aveva più piacere di incontrarci.
Portammo il caso all’interno degli uffici del Comune, ci dirigemmo all’Archivio Storico, andammo al Collegio de Sortis, dove parrebbe che mio padre abbia un gemello, notizia poi confermata dalla signora Galimberti che entrò in contatto con l’infermiera che si prese cura della nonna dopo l’episodio della sparatoria. “E’ vivo? Dove abita?” Chiedemmo… ma nessuno sapaeva niente”. “Ci dissero anche che dopo la Liberazione la nonna partorì un figlio, frutto di un “periodo” passato in compagnia di un militare “dalla pelle scura”, lo zio Guido, appunto – aggiunge Emanule –  e che esistevano delle fotografie, appese ad un arazzo affisso nella hall dell’albergo Principe di Piemonte. “La guerra non porta solo sciagura”, c’era scritto. Ristrutturano l’albergo e delle foto non esiste più alcuna traccia. Neppure nel libro che il nuovo titolare ci ha inviato, che riporta immagini ante e post guerra. Mio padre incontrò l’ultima figlia di Primetta, Maria Adelina, all’età di 24 anni. Era stata adottata da una famiglia di Bagni di Lucca. Mio padre ed alcuni dei suo fratelli vennero spediti tra Volterra, Pisa e Firenze. Forse il gemello abita a Massa.
Alla Fondazione del Carnevale di Viareggio qualcuno conosceva Primetta. Forse qualche fotografia c’è”
Unico dato certo, confermato anche dal lettore del nostro giornale, è che Primetta era bionda: “Come me – afferma il nipote Lele: “e con bellissimi occhi blu”. Poi, un ricordo: “Ero piccolo e quando il babbo mi portava a mangiare la cecina in Passeggiata a Viareggio si fermava sempre a guardare la Chiesina. Poi camminavamo fino alla Madonnina, quella in fondo al molo. Il babbo stava sempre zitto lungo quel percorso. Guardava il mare. E al ritorno mi raccontava del pozzetto che c’ era dietro la Chiesina, quando ci cadde dentro. “Com’era bella e com’era buona”. Tutte le persone a cui il babbo diceva di esser figlio della Primetta lo dicevano”.
Questo è tutto quello che si sa.
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ultimo aggiornamento: 12-08-2018


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