MASCHERATE IN GRUPPO

L’UOMO HA INVENTATO LA BOMBA ATOMICA,

MA NESSUN TOPO AL MONDO COSTRUIREBBE UNA TRAPPOLA PER TOPI

Di Silvano Bianchi

In un mondo in cui la società è troppo occupata a far tornare i propri conti, l’uomo lascia segni di un’umanità bestiale, capace di distruggere se stesso e tutto ciò che lo circonda. Indelebile è ormai l’impronta dell’azione dell’uomo sulla Terra, capace di influenzare radicalmente il destino di ogni forma di vita. Ma a Carnevale tutto è possibile e per una volta in gabbia è bene che ci stia l’animale più crudele al mondo: l’uomo.

 

WANYAMA (ANIMALI)

Di Michele Canova

L’arte interprete della natura e portatrice di un messaggio universale di unione e fratellanza. Ecco il senso della mascherata in gruppo di Michele Canova che si ispira all’arte africana e che prendere il titolo dalla lingua swahili.

L’autore, con la scelta del titolo in lingua swahili, ha voluto risaltare la cifra stilistica della mascherata stessa. Attraverso la rappresentazione di maschere raffiguranti animali si vogliono esaltare due aspetti: l’amore per la natura selvaggia e incontaminata e l’arte africana di estrazione popolare. La natura, al contempo selvaggia ma anche saggia e maestra che rispetta un ordine ormai sconosciuto a noi uomini, viene rappresentata attraverso la raffigurazione di sei fiere libere e colorate. La maschera e quindi l’arte di un popolo, ben si sposa con la nostra manifestazione ricca di colori e rimandi sociali, che ha proprio nell’aspetto grottesco il suo punto di forza espressiva. Per concludere al di là di ogni etnia, ciò che veramente avvicina l’umanità è la forza creativa delle varie arti a qualsiasi latitudine l’unico linguaggio che rimane universale è quello della fantasia applicata alle varie forme espressive. L’autore invita con il suo lavoro a riflettere su come l’arte possa fare del mondo un unico paese, costituendo un linguaggio universale, dove nessuno si senta clandestino. Direzione artistica Maicol Borghetti.

A CIASCUNO IL SUO

Di Emilio Cinquini

Tra fiaba e realtà in un mondo in cui è sempre più difficile raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni, le creature fatate (elfi, nani, gnomi) aiutano gli umani a realizzare questa impresa, dispensando ad ognuno l’oggetto dei propri desideri.

 

SEMPLICEMENTE DONNA

Di Vania Fornaciari e Roberto De Leo

La grazia, l’eleganza e la leggerezza del Carnevale reinterpretati per rappresentare la donna, oggi più che mai protagonista della nostra società. Anni di lotte per ritagliarsi spazi nella quotidianità hanno portato oggi l’universo femminile a conquistare ruoli un tempo solo maschili. La mascherata vuole essere un omaggio alla femminilità che è propria dell’essere donna.

La donna oggi, dalla casalinga alla manager di successo, dalla ministra ad altro ruolo di primaria importanza, riesce sempre ad essere con forza e con intimo orgoglio semplicemente donna. Sempre padrona di se stessa, del suo corpo, della sua femminilità e della sua grazia. La donna è parte fondamentale della società, ha il mondo nelle sue mani. Il percorso di emancipazione della donna è stato pieno di ostacoli, di pregiudizi, ma proprio la sua lotta è stata più ricca di grandi vittorie. La donna oggi detiene un grande potere nel mondo della società moderna, rappresentato dal ruolo delle donne in politica, nell’imprenditoria, nella scienza, nell’editoria, nel cinema, nella moda, nell’industria e nella comunicazione. E in tanti altri campi una volta appannaggio solo degli uomini: donne astronaute, donne con ruoli di comando nelle forze armate, che pilotano aerei, che comandano navi. L’elenco e gli esempi potrebbero continuare all’infinito, ma alla fine la donna riesce sempre ad essere padrona di se stessa. Del suo saper essere sempre e comunque semplicemente donna, dimensione interiore che questa mascherata vuole mettere in evidenza, con la grazia, l’eleganza e la leggerezza e il colore del Carnevale.

DIAMOCI UN TAGLIO

Di Marzia Etna

Satira politica nella mascherata di Marzia Etna che vede protagonisti i due vicepremier, Salvini e Di Maio, intenti a tagliare gli alberi, che rappresentano le figure della vecchia politica, spazzata via dalle recenti elezioni. Riusciranno a mantenere le promesse di tagli e cambiamenti?

I due vincitori delle ultime elezioni politiche, Salvini e Di Maio, durante la campagna elettorale hanno fatto molte promesse, promesse di tagli, di rinnovamento, di cambiamenti nei vari settori socio economici del nostro paese. La mascherata vuole rappresentare i due vincitori che con due grossi forbicioni tagliano gli alberi umanizzati che rappresentano sia i politici (Renzi, Berlusconi, D’Alema, Boldrini e Bersani) sia le problematiche da eliminare (pensioni, clandestinità, vitalizzi, tasse, ecc.).

M’AMA? NON M’AMA!

Di Giampiero Ghiselli, su progetto di Maria Chiara Franceschini

La costruzione è una denuncia contro la violenza sulle donne. Un dramma che oggi sconvolge intere famiglie. Dal sogno di un amore, sfogliando la margherita per sapere di essere amate, ad un incubo quotidiano. La mascherata vuole essere un monito per tutti, istituzioni comprese, a diffondere una coscienza di amore e rispetto verso le donne, troppo spesso lasciate sole e indifese davanti alla brutalità e alla violenza.

Dal sogno di un amore, sfogliando una margherita per sapere di essere amate, ad un incubo quotidiano, è il percorso di moltissime donne che subiscono violenza dal proprio compagno, in molti casi sino ad essere uccise. Solo un piccolo uomo usa violenza sulle donne per sentirsi grande, ma purtroppo sono in molti. La violenza assume molteplici forme e se quella fisica è più riconoscibile, quella psicologica, in ogni forma di abuso, lede ugualmente l’identità della donna. Al contrario di quello che è più facile pensare, la violenza più diffusa avviene tra le mura domestiche, cioè in famiglia ed è tristemente caratterizzata dal desiderio di dominio e controllo assoluto da parte dell’uomo sulla propria compagna, attraverso violenza fisica, psicologica, economica e sessuale. Quella contro la violenza sulle donne è una lotta che dobbiamo combattere tutti, uomini e donne, insieme con le istituzioni, che troppo spesso esortano a denunciare per poi lasciarle sole e indifese alla mercè degli orchi.

UN CANE ANDALUSO

Di Libero Maggini

Gatti volanti, uova, elefanti con zampe di giraffa. E il tempo? Il tempo è curvo! Con una bambino aspetta l’età adulta che sembra non giungere mai, così un adulto rincorre il tempo che sembra sfuggirgli di mano. Questa è probabilmente una delle intuizioni più grandi di Salvator Dalì che ispirato dall’ipermollezza di un pezzo di camembert dipinse un orologio molle, quasi a dimostrare che il tempo è un concetto dinamico variabile, ispirando o studiando chissà quale luminare della fisica.

PRENDI LA MASCHERA VIENI A VIAREGGIO

Di Giacomo Marsili

Viareggio è la capitale del Carnevale. Ed allora perché non affidare questo messaggio proprio alle maschere. Un’allegra invasione per sorprendere il pubblico dei Corsi Mascherati, attraverso un omaggio a Uberto Bonetti, pittore e inventore di Burlamacco, la maschera di Viareggio.

Un invito che di lascerà stupito.

A Viareggio inizia la festa: la città è di cartapesta.

Un ombrellone rovesciato, il sole mascherato: oggi Corso fortunato!

Prendo la maschera da Burlamacco e vado all’attacco.

Tante maschere intorno a me: divertirsi non è demodè.

Da contorno la musica diffonde il rumore delle onde,

un soffio di libeccio i coriandoli fa volare: benvenuti è Carnevale!

SIGNORI SI NASCE… POVERI SI DIVENTA

Di Adolfo Milazzo

“Signori si nasce” è certamente il titolo di un vecchio film degli anni Sessanta con Totò e Peppino, ma è anche un modo di dire molto comune. “Signori si nasce tutti in dignità”, ma oggi, con i troppi problemi economici, siamo sempre più in povertà.

C’è poco da scherzà:

ci vorrà onestà per ridare dignità,

allora forse qualcosa cambierà.

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Carnevale di Viareggio 2019 mascherate di gruppo

ultimo aggiornamento: 20-08-2018


Carnevale di Viareggio 2019, i bozzetti delle maschere isolate

Successo di pubblico alla presentazione dei bozzetti