MASCHERE ISOLATE

PACEMAKER

di Gabriele Libero Balderi

Gioco di parole per un messaggio universale di pace. Prendendo spunto dal paecemaker, strumento medico per salvare le vite, il costruttore immagina un pace maker, cioè un costruttore di pace, per il cuore dell’umanità.

Un segnale imponente di pace. Il tempo si evolve, cambiano le tecnologie, cambiano le ideologie eppure l’unico messaggi importante che mi viene in mente da dire è Pace. Prendendo come punto il termine medico peacemaker, l’ausilio tecnico della medicine che permette il battito cardiaco e di far continuare la vita. In questa maschera si ribalta la situazione: immagino che per far persistere la vita della pace debba essere alimentata dal cuore: il cuore dell’umanità potente del pianeta: pace maker (costruttore di pace). Un gigantesco simbolo di pace imponente e gioioso collegato a dei grandi cuori umani tramite vene/tubi aventi i colori dei popoli del mondo, spazzando via così l’immagine di terrore e conflitto che ancora troppo spesso avvolge le notizie che arrivano quotidianamente.

CON-TE PARTITÒ…?

di Daniele Chicca

Il premier Conte è alla guida dell’aereo Italia, barcamenandosi tra leghisti e pentastellati. Riuscirà nella sua impresa? E soprattutto qual è la rotta che sta seguendo?

L’ultima tornata elettorale ha portato nuove figure nel panorama politico italiano: uno su tutti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, precario anello di congiunzione tra leghisti e pentastellati. A lui l’ingrato e difficile compito di condurre l’aereo Italia fuori dalla tempesta della crisi, nella quale naviga da troppo anni. Ma l’improvviso ottimismo per un po’ di bel tempo, viene minacciato all’orizzonte da nuovi nuvoloni neri! Riuscire a pilotare indenne il Paese mantenendo l’equilibrio tra le improvvise turbolenze fra l’ala destra e l’ala sinistra dovrà essere una grande impresa navigando solo “a vista”. Sarà quindi in grado di portare l’Italia a livello di eccellenza mondiale al pari della nota canzone di Andrea Bocelli, oppure sarà l’ennesima marionetta in mano ai meri interessi politici? Una cosa è certa: il viaggio non sarà semplice. Conte con te partirò? Ma soprattutto dove arriverò?

IL SONNO

DELLA RAGIONE

GENERA MOSTRI

di Andrea Giulio Ciaramitaro

L’uomo sta vivendo un’epoca difficile e buia. La ragione sembra andata in sonno e creature mostruose ne approfittano nutrendosi delle nostre difficoltà quotidiane. Liberamente tratta da “I capricci” di Francisco Goya, la maschera è un monito a svegliare il nostro pensiero e ricostruire i nostri tempi e luoghi.

In questo momento di mancanza di ideali e di personalità, il lume della ragione si è spento gettandoci in un’epoca buia. Un’epoca che dopo centinaia di migliaia di anni di storia vede l’uomo uccidersi ed avvelenarsi ogni giorno, etichettare come pericolose cose che lui stesso ha creato e lo vede ancora non imparare dal passato. Un’epoca in cui ci sembra che niente stia cambiando veramente e che ci dia l’apparenza di vivere in un eterno presente intrappolato nel nero di uno schermo, che ci porta via con sé. In questo scenario si ergono minacciose ed inquietanti creature notturne: i mostri generati dal sonno della ragione che ci vogliono dormienti e che si nutrono dei mali dei nostri giorni. L’unica vera sveglia da innescare è il nostro pensiero; solo attraverso il nostro pensiero potremo ricostruire mattone dopo mattone i nostri luoghi e il nostro tempo. Liberamente tratto da “I capricci” di Francisco Goya.

LAMPMEDUSA

di Stefano Di Giusto

La maschera è la denuncia contro un’Africa massacrata, violentata, torturata e sfruttata dalle potenze economiche mondiali. LampMedusa è quel creare mostri e falsi miti dietro le quali si nasconde una strisciante forma di razzismo e intolleranza.

Solo se si è disperati ci si può imbarcare in uno di quei viaggi, spesso anche con dei figli, in cerca di un’ultima speranza. Questa mamma Africa è stata massacrata, torturata, violentata, schiavizzata, sfruttata per le peggiori cose da tutte le nazioni del mondo, da sempre. Sarebbe bello in epoca moderna poter pensare di essere liberi di spostarsi e viaggiare ovunque, magari anche poter scappare da una guerra. Il Mediterraneo dovrebbe ormai essere un legame per tutti coloro che lo abitano, invece, l’intolleranza serpeggia ancora, molti politici la fomentano. Si sente dire: io non sono razzista, ma ci invadono, vengono a rubare, sono tutti delinquenti, spacciano la droga, si prostituiscono, ci rubano il lavoro, portano le malattie, sono velenosi, andrebbero affondate quelle barche, hai visto quante meduse quest’anno, si sono gli immigrati che le portano, io non sono razzista sono loro che sono neri…

Lampmedusa vuole rappresentare questo creare mostri, il credere a falsi miti e leggende metropolitane, uno schiaffo alle maledette malelingue biforcute, l’uomo nero che ti tiene e ti trattiene un anno intero, a tutti quei mostri, sarebbe meglio non credere più.

SONO TORNATO

di Michelangelo Francesconi

A cento anni dalla nascita dei Fasci d’Italia, secondo il costruttore, il dinosauro del Ventennio rischia di tornare in vita tra le pieghe del populismo e cavalcato dal leader della Lega Matteo Salvini.

Nel 1919 Benito Mussolini fonda il movimento dei Fasci Italia, divenuto poi il Partito Fascista, che nella prima metà del secolo scorso ha seminato terrore e distruzione nel nostro Paese. Esattamente cento anni dopo, sulla scena politica troviamo il nuovo leader, il neoministro Matteo Salvini, che negli ultimi anni ha preso un partito in decadenza come la Lega ed è riuscito a riportarlo al governo, non nascondendo mai le sue idee estremiste che molto si sono avvicinate a quelle del vecchio Duce e del suo movimento. Il dinosauro che si propone di rappresentare il fascismo simboleggia quindi un pensiero che tutti credevamo ormai estinto, ma che in realtà ancora oggi continua a vivere celato, tra le altre cose, nel populismo della Lega e riporta a galla alcuni dei vecchi ideali del Duce. A cavallo del dinosauro troviamo Salvini, il vero vincitore delle ultime elezioni se consideriamo che la Lega non era tra i primi partiti votati. Così, come Mussolini arrivò al potere attraverso la Marcia su Roma, anche Salvini ha fatto di tutto per arrivare a governare, scendendo addirittura a patti con uno dei partirti con cui ha avuto più scontri in questi ultimi anni. Si scopre quindi che l’immagine di Salvini non è altro che una maschera utilizzata per nascondere il volto del Duce che con le sue ideologie è tornato a terrorizzarci. Si è soliti sentire che la storia si ripete, si spera questa volta con un finale migliore.

TORO SEDUTO

di Rodolfo Mazzone

Con questa maschera il costruttore rende omaggio al grande maestro Sergio Baroni che nel 1958 ottenne un primo premio assoluto in prima categoria con il suo carro “Toro seduto sul sentiero dell’allegria”. Un gioco di parole semplice e immediato, che vede al centro un toro vestito da indiano d’America, mentre gioca con due mascheroni che più di 60 anni fa erano sul carro vincitore.

INQUINAMENTE

di Lorenzo Paoli

“InquinamentE” Basta solo un parola per descrivere quello che l’abuso di tecnologia sta creando dentro di noi. Una dipendenza che riempie le nostre teste di messaggi e notifiche e limita la capacità di pensare. Ma rimane una soluzione: Staccare il cellulare, ricominciare a sognare.

InquinamentE è il contatto continuo ed esasperato con l’apparecchio telefonico. Sono le relazioni interpersonali che si svolgono esclusivamente attraverso uno schermo. E’ consultare il cellulare in modo ripetuto e impulsivo anche inconsapevolmente. Sono i suoni delle notifiche che accompagnano senza sosta ogni momento della vita. E’ la necessità compulsiva di condividere tramite i social qualsiasi esperienza. E’ credere senza alcun senso critico a tutto quello che la rete propone. Stacchiamo il telefono. Ricominciamo a sognare.

BEL PAESE VOLO VIA

di Matteo Raciti

Il tema della costruzione è l’emigrazione. Un fenomeno che vede oggi giovanni laureati e specializzati costretti ad abbandonare l’Italia per trovare spazi e opportunità che qui mancano. Una fuga dal Bel Paese  che non soddisfa più anche per la scarsa qualità di vita e la classe politica inadeguata.

Volare è il sogno per eccellenza, in tanti da piccoli lo abbiamo immaginato, sperato, idealizzato. Bastava chiudere gli occhi, mettersi un paio di ali costruite col pensiero per spiccare il volo. L’essere umano è stato sempre affascinato dagli uccelli, dalla libertà che li contraddistingue e dalla possibilità che hanno di librarsi in aria e migrare, cambiare città, paese, vita.Questa costruzione vuole riflettere su chi dal proprio paese è dovuto andar via ma anche chi volutamente è partito per cercare fortuna o chi ancora lo ha sempre immaginato senza riuscire a farlo. Da qualche anno non si va via dall’Italia solo per possibilità ma anche e soprattutto per esigenza, per le scarse prospettive lavorative, per la qualità di vita inadeguata e per una classe dirigente sempre più attaccata al potere e meno al bene comune. Questo giovane in primi piano, seguito dallo stormo, si è costruito un paio di ali, simbolo dell’impegno e dell’immaginazione, e munito di una cartina geografica abbandona il “Paese” trascinando in aria tutti i bagagli, i ricordi e i sapori che lo legano alle proprie radici. Un volo disperato ma anche ricco di speranza e voglia di farcela, che ci riporta ai nostri avi che in passato, soprattutto dal sud-Italia, partivano in cerca di fortuna, prima da soli e poi portando l’intera famiglia. Nell’intero arco dell’anno 2016 ben 285mila italiani, prevalentemente giovani, sono partiti per l’estero in cerca di fortuna, o comunque di opportunità che l’Italia non è in grado di fornire. Dati da immediato dopoguerra, quando erano circa 300 mila l’anno. Si tratta dei dati del Dossier statistico sull’immigrazione 2017, che il centro studi Idos cura insieme alla rivista Confronti. Ad andarsene sono soprattutto laureati e dottorandi in cerca di migliori condizioni lavorative, i “migranti economici” dell’Italia. Una fuga che peraltro costa al Paese che non riesce a valorizzarli almeno 8,8 miliardi di euro: tanto lo Stato italiano ha speso per la loro formazione. E sono in numero maggiore rispetto agli stranieri che sbarcano sulle nostre coste: 181mila nel 2016. La speranza è che la mia generazione sia disposta a partire ancora in futuro ma per raggiungere i propri sogni e viaggiare, viaggiare e viaggiare per aprire la propria mente e costruire un mondo migliore.

FO CARNIVAL

di Devis Serra

Classico gioco di parole come da tradizione viareggina per la maschera isolata che vede protagonista il grande Dario Fo. Il “moderno giullare” (come lui stesso si definiva) è al centro di una composizione che ricorda le corone d’alloro dei poeti, arricchita dalle maschere della Commedia dell’arte nell’atto di suonare un violino; nella parte alta dell’archetto la caricatura di Luigi Di Maio e il riccio ha invece le sembianze di Matteo Salvini.

Nel 1997 riceve il premio Nobel per la letteratura, “per aver emulato i giullari del medioevo, flagellando l’autorità e sostenendo la dignità degli oppressi”. “Dario Fo con un misto di riso e serietà ci apre gli occhi sugli abusi e le ingiustizie della società, aiutandoci a collocarli in una prospettiva storica più ampia. Noti i suoi spettacoli comico-politici utilizzando spazi non nati per il teatro. In questo modo, Fo evita il rischio più grave per l’attore comico: la dipendenza del suo pubblico, il pericolo di adeguarsi a quel che vuole, di smettere di essere un giullare e di diventare un buffone. Per non diventare un buffone, e continuare a essere un giullare. Un omaggio non solo ad un grande personaggio ma ad un artista che ha anche legato il suo nome a quello del nostro carnevale essendo stato per molti anni anche presidente onorario della Fondazione Carnevale. “Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti.” (Dario Fo) “La satira è un’ espressione che e nata in conseguenza di pressioni, di dolore, di provocazione, cioè è un momento di rifiuto di certe regole, di certi atteggiamenti: liberatorio in quanto distrugge la possibilità di certi canoni che intruppano la gente”. (Dario Fo).

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Carnevale di Viareggio 2019 maschere isolate

ultimo aggiornamento: 20-08-2018


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