“La pagoda del Twiga non risponde alle regole dettate dalle vigenti normative. Questo lo testimonia un avvio di procedimento di infrazione edilizia datato 29 Giugno 2018 e quindi notificato agli interessati. Grave che il Sindaco non ne sapesse niente o abbia fatto finta di non saperne niente.  Altrettanto gravi le dichiarazioni di Daniela Santanché che, alla luce dell’avvio del procedimento, si dimostrano volontariamente false”. Così Ettore Neri, capogruppo PD in Consiglio Comunale a Pietrasanta in merito alle verifiche sulla struttura sorta sulla spiaggia del Twiga: “Come spesso accade, abbiamo l’impressione che la vicenda sia stata derubricata a una circostanza amministrativa e siamo certi che tra le varie scartoffie, accertamenti, memorie e combinati disposti, arriverà settembre e insieme a tutti gli ombrelloni si porterà via anche i pali della Pagoda, per poi magari riparlane la prossima stagione. La risposta del Sindaco rispetto alla vicenda della pagoda del Twiga è l’emblema di quello che è oggi la politica, di quello che è la comunicazione, che determina spesso il successo o meno di un politico. Non è importante chiarire se la pagoda è regolare o abusiva, come invece un Sindaco dovrebbe fare. Diventa, invece, preminente affermare che l’idea può essere interessante, che incontra il suo gusto estetico e che chi non è d’accordo è contro lo sviluppo del territorio. Come dire:  visto che la struttura è bella – lo è? –  allora, anche se non fosse regolare, tutto sommato non è un problema. Ma se questa pagoda l’avesse realizzata un “comune” cittadino, un “comune” concessionario nel suo giardino o in riva al mare, la risposta sarebbe stata la stessa? Abbiamo seri dubbi. La Lega di Salvini, che tanto si batte per la legalità, è d’accordo con questo atteggiamento? Se Giovannetti avesse in animo di regolarizzare questo tipo di costruzioni lo faccia a patto che promuova una normativa valida per tutti, inserendo questa possibilità negli strumenti urbanistici e mettendo tutti sullo stesso piano, altrimenti verrà premiato, come in questo caso, soltanto il più furbo o il più potente.  Spesso i cittadini normali si trovano a fronteggiare anni di percorsi giudiziari per piccoli errori di progettazione o piccole irregolarità, perché così è la legge. Ma la legge deve essere uguale per tutti. Anche per le signore che non frequentano spiagge qualsiasi”.

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