La questione della migrazione, la nave Diciotti, il trattato di Dublino. Sono diversi i temi toccati da Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo, ospite del Caffè della Versiliana a Marina di Pietrasanta. Ad ascoltarlo, nel pubblico, anche il sindaco di Pietrasanta Alberto Giovanetti, il senatore Massimo Mallegni e la deputata Forza Italia Deborah Bergamini.

 Nave Diciotti e migrazione

“Mi pare che ci sia già isolamento europeo per l’Italia”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani a margine dell’incontro al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta (LU). “Il primo ministro – ha aggiunto Tajani – aveva detto che aveva risolto tutti i problemi, che c’era solidarietà da parte degli altri Paesi. Mi sembra che questo risultato non ci sia”.

“Abbiamo visto quello che  successo ieri, quindi un fallimento clamoroso. Speriamo che le cose vadano meglio per il futuro: se si riforma Dublino non capiteranno più cose che stanno capitando in questi giorni a Catania”.

 Ancora sulla Diciotti

 “Quando quegli immigrati sono saliti su quella nave, sono saliti sul territorio italiano. Non vorrei che a pagare il prezzo della politica, mentre alcuni ministri sono in vacanza in montagna, siano quei poveracci dei marinai, che devono stare in mezzo a gente con la Tbc o con la scabbia. Speriamo che la Tbc non se la prendano i marinai italiani, perchè poi il conto bisognerà mandarlo al Governo. L’Italia in questo momento non credibile”.

 Come si esce dallo stallo della Diciotti

 “Il problema non è questa vicenda, il problema è la questione immigrazione in generale che va affrontata e risolta”. Così Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo, a margine dell’incontro al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta (LU), ha risposto ad una domanda sullo stallo delle situazione della nave Diciotti ferma in Sicilia, convinto che non servano “spot” o “minacce”.

“La questione va risolta – ha aggiunto -: certamente non facendo partire barche dalla Libia, certamente lavorando per la stabilità di quel paese che non è cosa semplice, certamente facendo accordi come faceva il governo Berlusconi con altri paesi del nord-Africa e poi lavorando in tutti i paesi dell’Africa subsahariana con un grande piano Marshall finanziato dall’unione europea per impedire che nei prossimi anni ci siano flussi migratori”.

 “Teniamo conto – ha concluso il presidente del parlamento europeo – che nel 2050 ci saranno 2 miliardi e mezzo di africani. Allora senza una strategia sarà veramente impossibile bloccare flussi migratori non di migliaia di persone ma di milioni. Ecco perchè bisogna lavorare con una strategia, non servono spot. Certamente bisogna porre il problema al tavolo dell’Unione europea ma bisogna porlo con intelligenza, con determinazione, con forza, senza minacce perchè le minacce ottengono l’effetto esattamente contrario di quello che il Governo dice di voler raggiungere”.

 “Sono sempre gli stessi Paesi che non vogliono la riforma di Dublino. Siccome questi Paesi sono intransigenti a casa loro, non vogliono, con qualche contraddizione, che nessuno vada a casa loro. Ma questo atteggiamento non servirà per preservare le radici cristiane quanto, piuttosto, ad estremizzare le organizzazioni terroristiche”.

 L’Europa perde credibilità

 “Le tensioni tra Italia e Europa stanno certamente minando la credibilità dell’Europa a livello internazionale. Quando non si risolve il problema dell’immigrazione viene minata la credibilità dell’Italia e la credibilità dell’Europa”.

“L’Europa – ha aggiunto Tajani – si  è svegliata con grande ritardo e gli Stati dell’Unione Europea non vogliono riformare le regole sul ricollocamento dei rifugiati. Il Parlamento Europeo ha fatto il suo dovere, io con forza tornerò a pretendere dagli Stati membri di approvare la riforma. Dipende molto dai Paesi di Visegrad, quelli che dicono di essere particolarmente amici dell’Italia e che invece si stanno dimostrando nemici dell’Italia”.

“Spero che il governo sia in grado di convincere l’Ungheria, la Polonia e gli altri Paesi dell’Europa orientale a cambiare atteggiamento per contribuire alla risoluzione di un problema che è un problema non solo dell’Italia ma europeo – ha concluso il presidente -. Alcuni paesi sono egoisti, la solidarietà non è questa. Mi auguro sia giunto il momento che questi Paesi ricambino con la stessa solidarietà che hanno avuto dall’Italia e dagli altri paesi Europei negli anni passati”.

 Il monito a Salvini

“Quelli che hanno lasciato l’alleanza, senza la quale si perde, magari sono stati al Governo, ma poi hanno sempre fatto una brutta fine”. Lo ha detto il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, rispondendo alle domande del direttore de La Nazione, Francesco Carrassi, al Caff della Versiliana.   “Nei rapporti tra FI e Pd si stanno raccontando un sacco di balle. Ho passato una vita a combattere il comunismo. Noi abbiamo chiesto sempre di fare un governo di centrodestra. La Lega ha scelto di fare un Governo con gli eredi del Pd. Noi diciamo a Salvini torna a casa, vinciamo con il centrodestra, evitiamo le nazionalizzazioni alla partito comunista”. “L’Italia – ha concluso Tajani – ha bisogno di un Governo serio e di persone per bene, che siano in grado di risolvere i problemi dei cittadini”.(ANSA).

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ultimo aggiornamento: 25-08-2018


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