“A seguito delle fantasiose ricostruzioni che si stanno rincorrendo su carta stampata e via web, desidero portare un po’ di chiarezza sul “non-caso” del signor Moussa– spiega il sindaco Bruno Murzi – sollevato peraltro al termine di un incontro più che positivo con il comitato “Sadiq Khan – articolo 2”, con cui è stato trovato un buon punto d’intesa per un ulteriore sviluppo della vicenda riguardante le merci sequestrate”.
“Il signor Moussa si è presentato in sala Giunta a riunione iniziata– continua il sindaco – ed i membri del comitato hanno fatto presente che non faceva parte dei venditori da loro rappresentati. Per non creare confusione sovrapponendo situazioni diverse, abbiamo chiesto al signor Moussa di accomodarsi fuori dalla sala, in attesa di un colloquio privato che si è effettivamente svolto nel mio studio, una volta concluso l’incontro col comitato, alla presenza del Comandante della Polizia Municipale. Colloquio avente, peraltro, tematiche ben differenti: Moussa ha chiesto la restituzione di alcuni anelli di valore affettivo, appartenenti alla madre. Abbiamo così raggiunto un accordo: dietro richiesta scritta del venditore, gli Uffici competenti avrebbero immediatamente provveduto alla restituzione degli anelli in questione; tuttavia, ad oggi, il signor Moussa ancora non si è presentato per espletare la procedura concordata”.
“Nessun selfie, più o meno virale – di cui peraltro non eravamo a conoscenza – può aver influenzato la decisione di un colloquio in separata sede– conclude il sindaco – il Municipio è la casa di tutti, residenti, ospiti e lavoratori di Forte dei Marmi, e la nostra Amministrazione si è sempre mostrata disponibile ad ascoltare le ragioni di ogni persona, per poi prendere decisioni in ossequio alla legalità e al buon senso”.
