In questi giorni la Capitaneria di porto di Viareggio ha intensificato le attività di controllo sulle attività di pesca, sia a terra che in mare.

Presso il mercato ittico ed alcune banchine del porto di Viareggio sono stati monitorati i movimenti di alcuni acquirenti di prodotti ittici.

Per 2 persone sono scattate le sanzioni. In un caso, sono stati sequestrati 24 kg di prodotti ittici di varie specie, in quanto colui che li deteneva non è riuscito a documentarne la provenienza: i militari hanno proceduto quindi a sequestrare i prodotti ed elevare un verbale amministrativo da 1.500 euro per mancanza di tracciabilità. Durante un successivo controllo, sono stati rinvenuti invece 7 kg di triglie ben al di sotto della taglia minima consentita: anche in questo caso i prodotti sono stati sequestrati e per il detentore è scattato un verbale da 5.000 euro. I prodotti, dopo l’ispezione sanitaria, sono stati devoluti in beneficienza alla Parrocchia di Sant’Andrea in Viareggio.

Per quanto riguarda invece la sorveglianza in mare, la motovedetta CP 563 si è spinta questa mattina fino a 12 miglia dal porto di Viareggio, ispezionando alcuni pescherecci in attività di pesca.

Uno di questi, della marineria livornese, stava utilizzando un sacco della rete a strascico con maglie di gran lunga inferiori a quelle consentite (meno di 15 mm, a fronte dei 40 mm prescritti), in violazione delle normative comunitarie e nazionali.

L’utilizzo di attrezzature illegali, oltre ad aumentare notevolmente la capacità di pesca, impedisce la corretta riproduzione degli stock ittici – è infatti altamente probabile che vengano catturati esemplari al di sotto delle taglie minime previste dalla legge – oltre a provocare notevoli danni ai fondali ed all’ambiente marino.

A carico del Comandante e dell’armatore del peschereccio, in solido, è scattata quindi la contestazione amministrativa da 4.000 euro, oltre al sequestro delle attrezzature utilizzate e del pescato – 17 cassette per un totale di circa 77 kg di prodotti ittici, in gran parte triglie, seppie, sgombri e razze.

Anche in questo caso, dopo il favorevole parere del servizio veterinario della ASL, i prodotti ittici sono stati devoluti in beneficienza alle mense di alcuni istituti ed associazioni locali, quali l’Istituto delle Suore Dorotee, l’Istituto delle Suore S. Marta-De Sortis ed Il Germoglio Onlus.

Il costante lavoro della Guardia Costiera mira innanzitutto alla prevenzione ed eventualmente alla repressione dei comportamenti illeciti, come quelli sanzionati: l’obiettivo primario è la salvaguardia della risorse ittiche ed ambientali, ma anche la tutela degli operatori professionali che rispettano le regole.

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ultimo aggiornamento: 21-09-2018


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