Il Lago di Massaciuccoli è stato da sempre al centro della quotidianità delle popolazioni che vivevano sulle sue sponde, ma ormai da oltre 15 anni verte in pessima salute soprattutto perché quelle popolazioni si sono allontanate, molto spesso forzate ad abbandonare quei luoghi.

Lago di massaciuccoli 2

Anche nei miei ricordi di bambino, il Padule faceva parte dei nostri giochi, malgrado le sgridate e qualche schiaffo preso dai nostri genitori perché: “È pericoloso”.

Quegli stessi genitori che però a loro volta facevano le stesse cose: Andare a pesca di Lucci con il “cucchiaino” andare a “Borgolare” i fossini per prendere il pesce con le mani, andare a “Mazzaccora” per pescare le anguille, ritrovarsi alle bilance avendo sottratto le chiavi ai propri genitori o magari con l’assenso segreto di qualche parente più magnanimo o in tempi più lontani a fare il bagno!
Anche la paura delle “guardie”, perché naturalmente non avevamo il permesso di pesca, faceva parte del gioco.

Tutti dicevano: È pericoloso, ma tutti abbiamo vissuto il Padule e le punizioni che via via ci venivano date erano più perché la mamma si imponeva con papà.
Lui sapeva che doveva punirci, ma mica ci credeva davvero!

Oggi è pericoloso davvero!

Non per la paura delle disgrazie – che negli anni sono accadute – dovute alla naturale pericolosità di un lago e dal fatto che viene affrontato a bordo di “gusci di noce”, i barchini: leggerissimi e a fondo piatto che permettevano di raggiungere ogni anfratto.

È pericoloso per il degrado che lo ha inghiottito, per l’immondizia che viene lasciata sulle sue sponde, per il forte inquinamento e per la presenza di personaggi poco raccomandabili che ne hanno preso possesso complice l’abbandono dei luoghi.

Un abbandono dovuto a mio parere soprattutto dalla burocrazia che ha reso impossibile la vita a coloro che vorrebbero ancora vivere quei luoghi fantastici.

Nicola Checchi
Photo: ©Carlo Valentini

Anche Nicola Checchi, oggi presidente della Proloco di Massarosa, fu uno dei miei compagni di gioco nel tratto di Padule che va dal fosso del Pantaneto (Il Piaggione) a Botolo dove suo nonno aveva un piccolo cantiere navale – per dire la verità essendo più piccolo, non lo volevamo tanto tra i piedi – e oggi sembra rimasto uno dei pochi a combattere per salvare il lago di Massaciuccoli e per questo lo ringrazio!

Insieme ad altri amici della Proloco tra cui Eros Venturi, ha portato alcune testate giornalistiche locali a visitare i luoghi del nostro padule per sensibilizzare anche l’opinione pubblica su questa tematica molto importante.

6 Enti legiferano sul Lago

Comune di Massarosa (che ha la fetta più grande), comune di Viareggio, comune di Vecchiano, Ente Parco, Consorzio di Bonifica e Autorità di Bacino sono gli Enti che hanno potere decisionale sulle sorti e sulle attività possibili nel bacino del Massaciuccoli.

Oche sul lago

 

Difficile quindi il processo decisionale. Ci auguriamo – sostiene la Pro Loco – che con la recente firma del Contratto di Lago si costituisca in fretta quella cabina di regia tecnica tanto attesa, che dia indicazioni ai vari Enti coinvolti, ma temiamo che il processo sia molto lungo e soprattutto che il rilancio del Padule e del Lago non siano, per così dire, al centro dell’agenda politica.

Assolutamente non vogliamo lo scontro – dichiara Eros Venturi – dobbiamo sensibilizzare le Amministrazioni e parlare con tutti. Questa non deve essere una lotta di una parte politica contro l’altra, ma una battaglia di tutti per far rinascere l’interesse nel vivere le zone lacustri.

Vogliamo e dobbiamo parlare con tutti coloro che vorranno ascoltarci, continua Checchi. È con la mediazione e spiegando il punto di vista di coloro che in Padule ci hanno passato gran parte del loro tempo che si potranno trovare soluzioni adeguate.

I punti principali per il rilancio del Lago

Secondo Nicola ed Eros oltre a combattere l’inquinamento dei luoghi, i punti principali per una rinascita e per riportare le persone a vivere il Lago sono sostanzialmente tre:

Nicola checchi eros venturi

1. Reintrodurre il motore a scoppio

Nel 1994 l’Ente Parco introdusse il divieto di utilizzare il motore a scoppio per navigare. Questo ha decretato l’abbandono di molte zone, soprattutto le più distanti dai ricoveri dei Barchini.
Navigare col motore elettrico infatti comporta tempi decisamente più lunghi per raggiungere i luoghi di proprietà e l’utilizzo di pesanti batterie e come ci racconta Venturi, per fare il giro che abbiamo fatto insieme avremmo bisogno di 4 batterie per un totale di quasi 100 kg da mettere in barca.

Questo ha allontanato soprattutto le persone anziane, i detentori dei segreti del padule,  per le difficoltà oggettive ad alzare pesi, sommato al fatto che queste attrezzature non si possono più tenere nei ricoveri a causa dei ripetuti furti.

Capiamo le tematiche ambientali che hanno fatto decidere per il motore elettrico, ma Checchi sostiene che un cambio radicale in questo senso sia necessario.
Il motore a scoppio è una sicurezza per chi naviga sul Lago e permetterà di nuovo di vivere tutta la zona lacustre.
I nuovi motori 4 tempi, inoltre, sono molto meno inquinanti dei precedenti e non hanno lo scarico in acqua, permetterebbero addirittura di smuovere maggiormente l’acqua per ossigenarla.

La mia opinione personale è che con tutti i veleni, gli scarichi fognari, i fitofarmaci assorbiti dal terreno nel tempo e le due discariche (quella di Pioppogatto per Massarosa e quella delle Carbonaie di Viareggio) sulle sponde degli specchi d’acqua principali, l’uso del motore a scoppio sia realmente un problema secondario.

Naturalmente dovrà essere regolamentato: Potrà essere concesso, ad esempio, a coloro che possiedono bilance, ricoveri per poterli raggiungere con tranquillità.
È solo riportando le persone nel Lago che si potranno evitare molti episodi di vandalismo e danneggiamento.

2. La ristrutturazione delle Bilance e dei ricoveri.

Il problema della ricostruzione delle bilance è soprattutto burocratico. Sono considerate al pari delle civili abitazioni e questo fa si che i costi legati alla loro costruzione sia per molti proibitivo al punto che si preferisce abbandonare anziché ristrutturare.
DIA, SCIA, ANTISISMICA, altezze, metrature, distanze, la necessità di professionisti che presentino le pratiche fanno dire ai proprietari: “Ma chi me lo fa fare”!

Bilancia distrutta

 

Dobbiamo semplificare – continua Nicola Checchi – questo processo affinché sia più veloce e soprattutto più economico.
Si deve trovare la soluzione per far ricostruire le bilance e i ricoveri distrutti per eliminare il degrado e l’inquinamento dato dai materiali utilizzati e finiti in acqua. In ancuni casi i tetti delle stesse erano fatti in Ethernit.

Per assurdo le bilance andate a fuoco negli ultimi giorni e nelle quali i proprietari avevano lavorato con tutta la passione possibile, non potranno essere ricostruite e questo è inaccettabile, sostengono gli intervistati.
Vero, n.d.r, che questa regolamentazione restrittiva aveva le sue origini per contrastare certe pratiche scorrete, ma oggi si ottiene il risultato di accentuare l’abbandono.

3. Maggior vigilanza

I nostri luoghi lacustri – continua Checchi – hanno bisogno di maggior vigilanza, che semplicemente potrebbe essere garantita dal ripopolamento del Padule, ma anche la vigilanza degli organi preposti potrebbe dare una mano al mantenimento delle strutture ancora vivibili.

La presenza di persone poco raccomandabili è cresciuta molto negli ultimi anni a tal punto che soprattutto i proprietari delle Bilance situate a Botolo lasciano le porte aperte sempre per evitare spaccate. Pescatori senza permesso, centinaia di bottiglie di birra e spazzatura sugli argini, furti nei ricoveri e nelle bilance sono il risultato dell’abbandono dei luoghi.

Quello che tutti dovremmo capire e che abbiamo luoghi con grande potenziale soprattutto turistico e il fatto di non vederli sfruttati come nelle altre zone lacustri d’Italia è un po’ frustrante.

Lago di Masaciuccoli

 

Sono arrivate le otto di sera, dopo aver navigato in lungo e in largo il Padule e aver sostato alla bilancia di Stefano Sbrana per la nostra intervista e l’aperitivo di rito, la compagnia si scioglie con la promessa di contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica per il rilancio del Lago di Massaciuccoli.

 

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ultimo aggiornamento: 30-09-2018


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