Sul Sessantotto ultimo appuntamento stasera a Pietrasanta

Venerdì 26 ottobre, alle ore 21, è in programma alla Croce Verde di Pietrasanta il sesto e ultimo incontro del ciclo “Il Sessantotto in Versilia e oltre”, organizzato dall’Associazione culturale “Rolando Cecchi Pandolfini” e dall’Arci.

L’iniziativa è andata bene, oltre le più rosee previsioni. In cinque serate la sala “M. Tosi” della Croce Verde è risultata esaurita o incapace di accogliere tutti i partecipanti. Gli studenti degli istituti superiori in convenzione alternanza Scuola-Lavoro hanno partecipato, con i loro insegnanti, a tutti gli incontri mediamente in numero di quaranta. I relatori, gli interventi, le testimonianze nel corso dei dibattiti sono stati sempre di qualità.

Domani sera, alle 23 in punto, tireremo giù il bandone su una esperienza che è stata positiva per tutti: per chi ha organizzato, per chi ha assistito, per chi ha dato un contributo.

Quella del 26 ottobre sarà una serata speciale. Toccherà a me, come da programma, introdurre l’argomento del giorno: “Dalla contestazione alla Bussola ai Comitati di salute pubblica”. Ma posso dire sin d’ora che il programma sarà in larga parte rivoluzionato. Perché avremo un ospite e testimone d’eccezione del Sessantotto internazionale; perché la serata si aprirà sui manicomi e su un canto di Ivan Della Mea (che ascolteremo) di grande significato; perché torneremo alla “Battaglia di Valle Giulia” sulla base della famosa e omonima canzone di Paolo Pietrangeli (che ascolteremo) e con testimonianze registrate sul campo e pubblicate su una rara edizione di un disco 45 giri (che ascolteremo); e perché la narrazione continuerà sulla base di una rivisitazione critica della storia della Bussola di Focette (cosa rappresentava, cos’era, chi la frequentava negli anni Sessanta). E ascolteremo e commenteremo canzoni da registrazioni dal vivo o da rarissimi dischi flexi (dei quali in molti – ed è naturale – non ne conoscono né l’esistenza né l’origine)… Insomma sarà una serata, come si dice, “da non perdere”. Perché il Sessantotto, in Italia e nel resto del mondo, iniziò molto tempo prima di quell’anno e si concluse molto tempo dopo (almeno nel nostro paese).

L’ingresso è libero e fino a esaurimento posti. Iniziamo, come sempre, alle 21 precise (ma per il posto venite per tempo).

 

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