“Annullamento del processo di primo grado al Tribunale di Lucca, e procedimento ex novo”. Come anticipato già da Versilia Today lo scorso 19 ottobre, è questo uno dei motivi di appello degli avvocati difensori degli imputati.
Questa mattina, a Palazzo di Giustizia a Firenze, è stata contestata infatti dalla difesa l’ordinanza del 8 gennaio 2013 con la quale il tribunale di Lucca aveva dichiarato infondata la questione di nullità del provvedimento di assegnazione del processo al Collegio III: “vizio di costituzione del Collegio giudicante, vizio dell’iter di formazione e assegnazione del processo e la violazione dei criteri tabellari”. All’ udienza preliminare celebrata dal 25 marzo al 18 luglio 2013, il Gup del Tribunale di Lucca aveva disposto il rinvio a giudizio degli imputati davanti al Tribunale per l’udienza del 13 novembre 2013, indicando nominativamente i giudici chiamati a far parte del Collegio. “Questa a dir poco singolare indicazione del “giudice-persona” assegnatario del processo, – Gerardo Boragine, Valeria Marino e Nidia Genovese, ndr – del tutto sconosciuta alla pratica giudiziaria, è oggettivamente eccedente i poteri riservati dal codice di rito al Gup”, si legge negli atti: “Il collegio cui era stata devoluta la cognizione della sciagura di Viareggio non esisteva”. Una assegnazione al Collegio III, scelto “ad hoc”, secondo la difesa degli imputati: “I vizi ravvisabili nel provvedimento che ha attribuito la competenza a conoscere il procedimento al Collegio III incidono certamente sulle regole di corretta attribuzione degli affari penali sia sotto il profilo formale, sia sotto quello sostanziale”
Se i giudici di secondo grado dovessero accertare la nullità del provvedimento di assegnazione del processo al Collegio III, il processo di primo grado ripartirebbe da capo.

“Il rigoroso rispetto di regole e procedure sono il fondamento dell’attività processuale, ma qui si va oltre, si pretende di delineare una giustizia assolutamente incomprensibile per i cittadini, indifferente a tempi umani di definizione dei giudizi, irrispettosa del bisogno, della speranza di ottenere una verità definitiva su questa tragedia – commenta Stefano Baccelli, presente questa mattina in aula nella sua veste di consigliere regionale: “Mi auguro davvero che la loro inaccettabile richiesta venga respinta dalla Corte di Appello”.

I giudici si sono riservati. Prossima udienza il 19 dicembre.

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