Continuano le attività di controllo del territorio nella provincia labronica, dando concretezza alle indicazioni del Prefetto di Livorno, condivise in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica con Polizia, Carabinieri e GdF. Questa volta sono le fiamme gialle ad aver centrato un obiettivo importante per la prevenzione e il contrasto delle illegalità.

Nei giorni scorsi, infatti, i finanzieri del Gruppo hanno individuato e fermato un extracomunitario di origini marocchine che operava illecitamente nelle zone limitrofe al Porto e nel quartiere storico de La Venezia. L’uomo, che nella circostanza si aggirava nei pressi della stazione marittima – in particolare, all’altezza di via della Cinta esterna – era stato notato dai militari della GdF occultare del materiale sotto una pedana metallica. Quindi, è stato rincorso e fermato e, dopo essere stato bloccato, è stato sottoposto a controllo e trovato in possesso di 6 grammi di hashish. Intuendo che poco prima avesse potuto occultare ulteriori quantitativi di droga, le fiamme gialle hanno raggiunto il luogo di deposito del materiale, rinvenendo 70 grammi di hashish e della cocaina predisposti in dosi pronte alla vendita.

Allora i finanzieri si sono recati nella caserma Sgarallino, dentro al Varco Fortezza, dove hanno condotto il trafficante, un 58enne, cittadino marocchino, clandestino, già destinatario di due ordini di espulsione decretate dall’Autorità di P.S.

Sequestrato lo stupefacente e gli attrezzi rinvenuti, previo avviso alla locale Procura della Repubblica sono scattate le manette ai polsi del trafficante per detenzione di droga ai fini di spaccio e immigrazione clandestina. L’indomani mattina gli stessi finanzieri del Gruppo di Livorno lo hanno condotto presso in Tribunale per il processo “per direttissima”, nel corso del quale il Giudice, convalidando l’arresto, ha disposto l’applicazione della misura dell’obbligo di dimora al di fuori del Comune labronico. Successivamente, le fiamme gialle, sulla base dell’ordine di trattenimento emesso dall’Autorità di PS, hanno accompagnato l’arrestato presso il CIE (centro di identificazione ed espulsione) di Torino.

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