Nella giornata di ieri, a circa 3,5 miglia dalla costa di fronte al porto di Viareggio, i militari della motovedetta CP 563 della Guardia Costiera hanno fermato ed ispezionato un peschereccio della marineria di Livorno in attività di pesca a strascico.

Durante i controlli, ben occultato a bordo, è stato rinvenuto un pezzo di rete (utilizzato solitamente come “contro-sacco”), con maglie di gran lunga inferiori a quelle consentite, ovvero circa 20 mm a fronte dei 40 mm previsti dalla legge.

I militari hanno quindi proceduto al sequestro dell’attrezzatura illecita, elevando contestualmente al Comandante del peschereccio una sanzione amministrativa da 4.000 euro. Le normative comunitarie e nazionali, infatti, oltre all’utilizzo di attrezzi illegali, puniscono severamente anche la loro semplice detenzione.

Giova ricordare che la pesca a strascico, se effettuata con attrezzature non conformi, può causare notevoli danni all’ecosistema marino ed un eccessivo e non sostenibile sfruttamento delle sue risorse, non consentendo l’adeguato ripopolamento ittico delle specie qualora catturate al di sotto della loro taglia minima.

Ecco perché la lente d’ingrandimento dei militari in divisa blu, nella loro attività quotidiana di controllo lungo tutta la filiera, è puntata anche a scongiurare che la pesca a strascico sia effettuata in zone vietate o troppo vicine alla costa, oppure con attrezzi irregolari.

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