Questa foto l’ho scattata sull’angolo di un incrocio”. A Vecchiano, a due passi da Torre del Lago, nella zona della bonifica. “Io mi domando, ma chi fa queste cose? Bottiglie, frutta, bicchieri, fiammiferi, sigari… cosa rappresenterà? Un rito, una cerimonia, una provocazione?”. Se lo chiede su Facebook, postando l’immagine, Antonio Duilio Puoisi.

Ancora una volta si tratta di cibo, bevande, frutti, o fiori, e sigari, e la domanda si ripete, come anni addietro quando gli stessi oggetti furono ritrovati in pineta di levante a Viareggio ma non si tratta di satanismo o riti vodoo, è semplicemente un rito afrobrasiliano, come ben spiegato da un’esperta:

“Le religioni afrobrasiliane, nascono in seguito alla massiccia deportazione di schiavi neri avvenuta intorno al 1549. Dopo aver raggiunto il Sud America, furono costretti al sincretismo fra i loro culti e la religione cattolica, a causa della forte repressione bianca nei loro confronti. Le pratiche indigene furono tramandate grazie a questo espediente, che ne permise la diffusione eludendo cosi lo sguardo vigile dei negrieri per lo più portoghesi. Attualmente, le diramazioni più famose ancora presenti sul territorio brasiliano sono: Candomblè, Umbanda e Quimbanda. La ritualistica, specie nel caso del Candomblè, ha mantenuto una matrice purista, ma il comune denominatore dei tre rami sopracitati, è sicuramente l’utilizzo dell’oferenda. Le entità portanti del Pantheon Afrobrasiliano, vengono chiamate Orixas. Ognuno di loro, dispone di alcune entità sottoposte, che secondo il credo afro, lavorano a livello energetico, formando cosi un ponte fra l’uomo e la divinità. Mentre nel caso degli Orixas, si richiede l’Axè (benedizione, grazia, dono) in cambio di un Ebò, ossia la preparazione di un piatto più o meno complesso da lasciare nei luoghi di potere pertinenti e per lo più legati alla natura, di cui sono i padroni, per i loro subordinati, si prepara l’oferenda. Le entità più conosciute sono: Exu in tutte le sue innumerevoli manifestazioni e le Pomba Giras. L’oferenda consiste nel despacho, ossia il depositare nella dimora effettiva dell’entità (incroci a X o a T) alcuni doni, per ottenere in cambio il favore richiesto. In genere si tratta di sigari, sigarette, grappa, rose rosse, spumante, monetine, specchietti, nastri, candele, profumi, gioielli e frutta, fino ad arrivare a cose come il padè. Tali pratiche non hanno nulla a che vedere con il satanismo o con il demonio. Parliamo di culti antichissimi, sopravvissuti alla schiavitù, al dolore e alla repressione, pertanto si invita ad avere rispetto per tutti i figli di questa fede cosi antica e cosi piena d’amore”.

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ultimo aggiornamento: 30-01-2019


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