La Terza Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione ha messo la parola fine sulla vicenda processuale che dal 2010 ha interessato Fabio Perini, dichiarando inammissibile il ricorso proposto dalla Procura Generale fiorentina contro la sentenza che, nel maggio 2018, aveva assolto tutti gli imputati per insussistenza dei fatti.
La Procura della Repubblica di Lucca, a suo tempo, aveva ipotizzato l’esterovestizione di alcune holding di partecipazione con sede in Lussemburgo, contestando il reato di omessa dichiarazione.
La Corte d’Appello di Firenze, ribaltando completamente la decisione di primo grado, aveva sottolineato l’effettività delle sedi estere e la correttezza dell’operato di Fabio Perini e degli amministratori: soluzione, questa, non condivisa dalla Procura Generale, che ne chiedeva l’annullamento al massimo organo di legittimità.
Con la sentenza pronunciata ieri la Corte di Cassazione ha fugato ogni dubbio, con assoluta chiarezza, dichiarando inammissibile l’impugnazione dell’ufficio del pubblico ministero.
In attesa delle motivazioni il collegio difensivo di Fabio Perini, composto dagli avvocati Marco Miccinesi, Enrico Marzaduri e Sandro Guerra, ha tenuto a sottolineare come le due decisioni favorevoli siano intervenute quando la pressoché totalità dei reati – in considerazione del tempo trascorso dai fatti – erano estinti per prescrizione: l’assoluzione nel merito dimostra, dunque, la totale insussistenza dei fatti.
“Non riesco a descrivere il mio stato d’animo”, ha dichiarato Fabio Perini, fondatore di imprese innovatrici come Futura, Perini Navi e altre, “combattuto tra la soddisfazione per l’accertamento della verità e l’amarezza per non essere riusciti a far capire a chi ci accusava che cosa ho fatto nella vita”.
“I sacrifici di questa vicenda in termini umani, aziendali e monetari, sono inestimabili”, chiarisce Fabio Boschi, amministratore della holding Faper Group. “Si pensi solo ai sei anni di sequestro delle azioni Perini Navi e al conseguente effetto domino su quest’ultima che, sebbene completamente estranea, si è vista costretta ad accelerare il progetto di riorganizzazione anche attraverso operazioni straordinarie quanto imprescindibili. E’ stata dura, ma insieme alle persone del nostro gruppo ci impegniamo ogni giorno per affermare il nostro credo: mi piace dire che il nostro é un lavoro finalizzato a produrre valore e consolidare valori che ci rendono fieri e rafforzano il nostro senso di responsabilitá ed appartenenza”.
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