Operazione antidroga dei Carabinieri: smantellata rete di spaccio in pineta di levante a Viareggio, arrestati tre extracomunitari che gestivano il mercato degli stupefacenti.
Associazione finalizzata all’acquisto, trasporto, cessione a qualsiasi titolo, vendita e detenzione illecita di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, concorso nel traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante del possesso di un’arma da fuoco durante lo spaccio, sono queste le accuse, a vario titolo, per tre soggetti marocchini indagati nell’ambito di una prolungata attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Viareggio.
Si tratta di: Jarmouni Ibrahim, classe ‘82, Abdlrani Jarir, classe ’90, e Abdrahim Najah, classe ‘89, tutti e tre pregiudicati.
Nei confronti dei tre extracomunitari, infatti, è stata emessa un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere firmata dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, dottoressa Sara Farini, su richiesta del Pubblico Ministero della D.D.A. della Procura della Repubblica di Firenze, dottor Giulio Monferini, che ha condiviso a pieno gli indizi di colpevolezza raccolti dai Carabinieri di Viareggio a conclusione di una articolata attività d’indagine.
I destinatari del provvedimento, tutti con precedenti per reati inerenti gli stupefacenti, gestivano una fiorente attività di spaccio a Viareggio all’interno della Pineta di Levante, dove avevano allestito, tra la fitta vegetazione, vari “punti di spaccio”, utilizzando ad esempio foglie e rami per rendersi meno visibili e batterie di auto per ricaricare i telefoni cellulari con cui gestivano l’attività illecita.
Le varie “postazioni”, alcune delle quali anche in prossimità di una scuola e di una struttura sportiva, erano inoltre vigilate da “vedette” che, in caso, consentivano ai membri del sodalizio criminale di sfruttare l’estesa zona boschiva per nascondersi e procurarsi la fuga in occasione degli interventi delle forze dell’ordine.
I reati, cosi come accertato dai militari dell’Arma, sono stati commessi  dall’anno 2016 ad oggi.
Le indagini nell’ambito dell’operazione denominata “White Forest” sono partite nel novembre 2017 quando, nel corso di un controllo antidroga all’interno della pineta di Levante di Viareggio, i Carabinieri avevano sorpreso sei soggetti stranieri conversare tra loro e, alla vista dei militari in uniforme, cinque di loro si davano alla fuga, mentre il sesto non ci riusciva perché veniva subito bloccato e controllato.
In quella circostanza, il soggetto veniva trovato in possesso di uno zaino contenente materiale per la pesatura, il frazionamento ed il confezionamento dello stupefacente.
Le indagini, dunque, sono proseguite mediante servizi di osservazione predisposti dai Carabinieri al fine di verificare l’effettiva esistenza di un’attività di spaccio da parte del soggetto fermato e degli altri datisi alla fuga, considerato anche che il luogo di presunte attività illecite è in prossimità di una scuola media e del palazzetto dello sport, zone assiduamente frequentate da giovanissimi studenti.
Le successive indagini, quindi, hanno permesso di accertare una quotidiana e continuativa attività di spaccio di sostanze stupefacenti all’interno della pineta di Levante posta in essere dagli indagati.
Infatti, i vari servizi di osservazione effettuati dai militari dell’Arma e le dichiarazioni assunte dagli acquirenti delle sostanze stupefacenti, man mano sottoposti a controllo, hanno consentito di delineare la struttura del sodalizio criminale, composto da tre soggetti di origine marocchina, capaci di soddisfare in tempo reale anche richieste di diverse decine di dosi di stupefacente e di distribuire centinaia di dosi a settimana, a qualsiasi ora del giorno e della notte, con un giro d’affari di diverse decine di migliaia di euro.
Nel corso dell’attività, i Carabinieri hanno riscontrato che il sodalizio gestiva le cessioni a numerosi clienti di cocaina ed hashish, sporadicamente anche l’eroina, con un volume di spaccio pari a circa 1 kg. di cocaina e circa 4 kg. di hashish al mese, per una contropartita di oltre 3.000/4.000 euro al giorno.
E’ stata inoltre accertata la pericolosità dell’associazione criminale che aveva nella disponibilità un’arma da fuoco, utilizzata come forza intimidatrice nelle attività illecite e che, pertanto, ha aggravato la posizione degli indagati.
Nel corso dell’attività investigativa, i Carabinieri hanno proceduto anche all’arresto in flagranza di un marocchino, sorpreso all’interno della pineta di Levante con 28 gr. di cocaina e 79 gr. di hashish.
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