Gli uomini del Commissariato di Polizia di Carrara hanno assicurato alla giustizia un giovane cittadino carrarese di 21 anni, resosi responsabile di una sequela di atti persecutori ed estorsivi consumati ai danni di una donna 38enne, anch’ella carrarese.

Quest’ultima, esasperata dalle continue richieste di denaro del 21enne, sostenute da gravi minacce per l’incolumità propria e del figlio minorenne, dallo stesso ripetutamente rivoltele, si recava presso gli Uffici per denunciare le condotte di cui era stata vittima. Riferiva, in particolare, che l’estorsore esigeva le richieste somme di denaro a fronte di presunte, reiterate cessioni di sostanze stupefacenti del tipo “hashish” e “marijuana” da lui effettuate a beneficio del figlio, senza che questi avesse adempiuto al pagamento. La donna, inizialmente, intimidita dalla perentorietà delle richieste, ottemperava alle indebite pretese, corrispondendogli in più tranches la somma totale di € 1.000.

Cionondimeno il 21enne, in maniera sempre più insistente, pretendeva l’ulteriore somma di € 800, rappresentandole, nel caso in cui non lo avesse assecondato, gravi ritorsioni fisiche nei confronti del figlio, per mano propria o dietro mandato conferito a terzi soggetti innominati, presumibilmente appartenenti ad ambienti malavitosi locali.

Il soggetto, ampiamente noto alla Polizia in quanto, nonostante la giovanissima età, destinatario di precedenti penali e pregiudizi di polizia di significativo rilievo (l’ultimo arresto a suo carico, eseguito  per detenzione ai fini di spaccio di marijuana, risale solo allo scorso ottobre 2018), perseverava nei suoi atti persecutori aventi ad oggetto rivendicazioni patrimoniali arrivando a telefonare alla donna centinaia di volte al giorno, nonché  inoltrandole messaggi vocali dai contenuti inequivocabilmente minatori, anche paventando l’eventualità di presentarsi presso il suo luogo di lavoro per minacciarla vis a vis.

Per interrompere la pericolosa escalation di violenza che avrebbe potuto portare a conseguenze nefaste per la vittima e per suo figlio, gli investigatori, sotto l’egida del Pubblico Ministero titolare delle indagini – Sost. Proc. della Repubblica Dott. Marco Mansi – pianificavano un mirato servizio di osservazione in occasione di un previsto incontro della donna con l’indagato, stabilito in località Marina di Carrara, luogo in cui la stessa  avrebbe dovuto concretizzare l’indebita dazione dei pretesi 800 €.

Avvenuto l’incontro ed intascate le banconote, il 21enne raggiungeva un complice (anch’egli cittadino locale, 28enne, pregiudicato) per lasciare l’area; tuttavia veniva inaspettatamente raggiunto e bloccato da più operatori di polizia in abiti civili i quali, anche con ausilio di videoriprese, avevano nitidamente assistito e cristallizzato ogni fase della predetta consegna.

Il soggetto, sottoposto alle formalità di rito, veniva tratto in arresto obbligatorio in flagranza di reato per estorsione ed atti persecutori aggravati, quindi associato presso la casa di reclusione di Massa. Il complice, diversamente, veniva indagato a piede libero per concorso in estorsione

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ultimo aggiornamento: 22-02-2019


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