Giorni impegnativi per le Fiamme Gialle labroniche ai fini della tutela delle imprese della provincia, per individuare frodatori fiscali e truffatori di risorse pubbliche ma anche trafficanti che generano concorrenza sleale sui mercati, provocano danni all’Erario e minano la tranquillità del territorio. Diverse, infatti, le attività condotte dalle donne e dagli uomini in forza al Comando Provinciale della Guardia di Finanza e ai reparti dipendenti dal locale Gruppo, dalla Compagnia di Piombino a quella di Portoferraio, dalla Tenenza di Cecina alla 1a e alla 2a Compagnia (porto), fino al Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria di Livorno.

A partire dall’operazione che ha visto protagonista “in negativo” un senegalese 67enne che, fino all’intervento dei finanzieri, aveva percepito un assegno sociale di 465 euro, pur non avendone il diritto. Tant’è vero che aveva dichiarato redditi pari a “zero” e la fittizia residenza in Italia. 10 mila gli euro illecitamente ricevuti negli ultimi 2 anni e mezzo. Immediatamente avviata la procedura per il recupero e la sospensione delle erogazioni in itinere da parte dell’Inps.

Dagli assegni sociali alle indennità di disoccupazione. Le Fiamme Gialle hanno sanzionato un muratore polacco, 33enne, per aver chiesto e ricevuto 8.000 euro nel 2017 pur essendo stato licenziato per giustificati motivi. Anche lui, in realtà, non era residente in Italia.

5 anni “senza pagare le tasse”. Era il modus operandi illecito di un rappresentante di commercio, 45enne, livornese. Dal 2013 al 2017 ha “introitato” oltre 156 mila euro: uno stipendio di 2.600 euro in pratica, ma “al nero”.

Analogo stipendio, sommerso, non di 2.600 ma di circa la metà, 1.300 euro, sempre “esentasse”, era quello di un altro livornese 51enne. Intermediario nel commercio di carni fresche e congelate, in 5 anni ha nascosto al fisco oltre 82.000 euro di incassi.

Scoperta anche un’autoscuola che aveva rinnovato 8 mila patenti per la guida di macchine autocarri e pullman, ma solo per 200 di queste con l’emissione di ricevute fiscali. In media una su 40 in 5 anni, occultando al fisco redditi per 160 mila euro, con un’IVA evasa per 35.000 euro.

Evasore totale per quattro anni, dal 2014 al 2017, un procacciatore d’affari di nazionalità thailandese, 29enne. La GdF ha constatato redditi non dichiarati al fisco per oltre 230mila euro e un’IVA evasa per più di 35mila euro.

Proseguono, infine, i controlli nei confronti di colf e badanti. 11 le attività concluse dalle Fiamme Gialle a Rosignano Marittimo, Castagneto Carducci e sull’Isola d’Elba con il recupero a tassazione di redditi per oltre 380mila euro.

Dall’evasione fiscale a quella contributiva. Stavolta di un’officina meccanica gestita da un 56enne, anche lui livornese, che durante l’accesso della GdF impiegava nelle riparazioni un uomo senza averlo assunto con regolare contratto di lavoro.

Analoga realtà in un ristorante livornese in cui 4 persone sono state trovate intente a svolgere attività di “aiuto cucina”. Alla titolare, una donna di 63 anni, è stata comminata una sanzione di 6.000 euro.

Per la sicurezza prodotti invece due gli esercizi commerciali sanzionati perché rivendevano merce priva dei requisiti minimi di etichettatura, in particolare confezioni di bastoncini per l’igiene auricolare non recanti le previste diciture. Più di 20mila gli articoli sequestrati a un 60enne residente a San Vincenzo e a un cinese di Campiglia Marittima.

Dopo il maxi-sequestro dei 644 kg di cocaina in porto, diverse le operazioni antidroga contro il minuto spaccio in città, tra le quali quella nei confronti di 2 ragazzi 23enni residenti a Livorno, arrestati. Avevano cercato di “farla franca” con, in tasca, un etto di hashish, ma il “fiuto” dei cani delle Fiamme Gialle li ha fatti individuare sul bordo di una strada dell’area portuale industriale. Sequestrato lo stupefacente che portavano indosso; altro lo avevano nascosto in una baracca, tra la vegetazione, e a casa, per un totale di mezzo chilo di cannabis.

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