Le analisi del dna avrebbero confermermato che la paternità del bimbo nato nell’autunno dello scorso anno alla prof 35enne di Prato, accusata di atti sessuali con uno studente minorenne, andrebbe attribuita al 15enne che con la donna avrebbe avuto una relazione. E’ quanto si apprende da fonti vicine all’inchiesta. Per il figlio la donna ha dato il consenso al prelievo venerdì. Nelle indagini coordinate dai pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli l’attribuire la paternità del bimbo è uno degli elementi necessari per definire i rapporti tra la donna, una infermiera, e il minore che dalla primavera 2017 la frequentava per prendere ripetizioni di inglese.

La professoressa di inglese, ieri, è arrivata in procura con il marito (che peraltro ha riconosciuto il figlio come suo), passando da un’entrata secondaria per rilasciare dichiarazioni spontanee sulla vicenda. L’insegnante è stata sentita circa due ore e mezzo. “Non possiamo dire niente: l’interrogatorio è stato secretato”, hanno detto all’uscita dalla procura di Prato, gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, difensori della insegnante.

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ultimo aggiornamento: 12-03-2019


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