Nel pomeriggio di ieri, al termine di una mirata attività di monitoraggio e raccolta informazioni, i militari del nucleo PSC della Capitaneria di porto della Guardia Costiera di Marina di Carrara hanno effettuato un’approfondita ispezione a bordo della M/n VIRILE ormeggiata in porto, finalizzata alla verifica della sussistenza degli standard di sicurezza a tutela dell’ambiente, delle condizioni di lavoro dei marittimi e della sicurezza della navigazione nella sua più ampia accezione.

Il Comandante della Capitaneria di porto, Capitano di Fregata Maurizio Scibilia ha reso noto che il cargo, battente bandiera Unione delle Isole Comore, arrivato a Marina di Carrara mercoledì 6 marzo, è stato oggetto di approfonditi controlli nelle stive del carico, nella sala macchine, nelle cabine equipaggio e ponte di comando.

Fin dalle fasi iniziali dell’ispezione, la nave ha mostrato di versare in pessime condizioni, sia dal punto di vista della sicurezza che da quello dell’igiene a bordo.

Infatti già dalla valutazione della nave a banchina, è stato rilevato il superamento della c.d. “marca di bordo libero” e quindi la possibile violazione della massima caricazione consentita.

L’approfondimento di tale aspetto ha permesso di focalizzare come le modalità di caricazione a bordo non fossero in linea con i requisiti di sicurezza.

Il team ispettivo incaricato dei controlli ha quindi proceduto sia con le verifiche di carattere operativo che di verifica degli ambienti di vita e di lavoro, effettuando altresì interviste individuali con l’equipaggio allo scopo di consentire una maggiore comprensione del trattamento dei marittimi a bordo e della presenza di ulteriori criticità (es. mancati pagamenti, disparità di trattamento in base alle diverse nazionalità dei membri dell’equipaggio, problematiche di altro genere che possano compromettere la dignità del lavoratore marittimo espressamente tutelate dalla Convenzione internazionale MARITIME Labour Convention – MLC 2006).

Tra le 18 deficienze rilevate, di cui 13 motivo di fermo nave (in gergo tecnico chiamata “detenzione”), si leggono l’inoperatività di apparati necessari a garantire il funzionamento dei dispositivi essenziali in situazioni di emergenza, linee antincendio corrose da ruggine passante e, tra gli altri, l’inaccettabile condizione igienico sanitaria dei locali di “vita” (cabine equipaggio, cucina, locale lavanderia, servizi igienici, cambusa).

Tali condizioni di grave precarietà hanno fatto sì che, come ormai consolidato nel corso degli anni, all’attività di Port State Control si unisse il prezioso contributo degli Ispettori dell’ITF – International Transport Workers’ Federation – Sezione di Livorno, quale Istituzione internazionale per la salvaguardia delle condizioni di vita, di lavoro e dei diritti dei marittimi, usualmente coinvolto in tali casi, come accadde a fine dell’anno 2016 in occasione del fermo della nave ALI B, per la precarietà delle condizioni di vita e di sicurezza a bordo.

La nave potrà lasciare il porto di Marina di Carrara solo se dimostrerà di aver eliminato tutti i malfunzionamenti riscontrati e verranno ripristinato le condizioni di igiene e abitabilità dei locali di bordo, a seguito della convalida dei certificati di navigabilità da parte dell’amministrazione marittima della Unione delle Comore.

Il lavoro degli ispettori della Guardia Costiera ha garantito, anche in questa occasione, la sicurezza e la salute dell’equipaggio, la salvaguardia dell’ambiente marino e la tutela del carico diretto in Tunisia.

La m/n VIRILE è la seconda detenuta nel porto di Marina di Carrara a partire dall’inizio dell’anno corrente.

(Visitato 186 volte, 1 visite oggi)
TAG:
Capitaneria di Porto marina di carrara nave porto di carrara

ultimo aggiornamento: 16-03-2019


Irregolarità in materia di igiene, antincendio e sicurezza nei luoghi di lavoro, chiesta la chiusura di un hotel

Livorno al setaccio, notte di controlli congiunti