“Con mia madre e quattro sorelle eravamo a casa. Arrivarono i tedeschi, un ufficiale sparò a mia madre alla testa con la pistola; noi fummo messe davanti a un muro e ci spararono con la mitragliatrice. Mia sorella Anna, la più piccola delle vittime, di soli 20 giorni, fu colpita da sette pallottole”. E’ il racconto drammatico che ieri mattina Adele Pardini, una delle sopravvissute della strage di Sant’Anna di Stazzema, ha fatto a un gruppo di studenti riuniti in Consiglio regionale per il secondo appuntamento di ‘Fabbrica di cittadini’.
Con Pardini, il presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna Enrico Pieri: “Ringrazio tutti gli insegnanti che portano gli studenti a Sant’Anna – ha detto ai ragazzi – e i giovani arrivano da noi sempre ben preparati. E’ importante venire a vedere il paese e rendersi conto. Cosa c’entrava Sant’Anna con la guerra? Me lo chiedo ancora oggi, ma l gli uomini persero il controllo della propria umanità”.
‘Fabbrica di cittadini’ un percorso di formazione sulla Costituzione promosso dall’associazione Goaction e dalla Fondazione Carlo Marchi; prevede una serie di incontri in Consiglio regionale, da febbraio a novembre, a cui partecipano due studenti di ogni istituto superiore di secondo grado della città metropolitana di Firenze

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Stazzema stragi naziste studenti superstiti

ultimo aggiornamento: 19-03-2019


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