Mattia ha in iniziato a navigare quando aveva appena 7 anni utilizzando il cellulare dei suoi genitori per “ascoltare la musica ed andare su YouTube”. Luca invece non ha mai pensato di confrontarsi con i genitori perché è convinto di “saperne di più di suo padre e sua madre”. Mattia e Luca non sono i soli. Uno su tre degli studenti ha iniziato a “frequentare” internet senza la supervisione di un adulto. Il cellulare è al primo posto tra gli strumenti utilizzati per navigare. Instagram il canale social più usato.

 

Sono solo una piccola parte delle testimonianze che gli adolescenti di oggi hanno raccontato in occasione dell’incontro di presentazione all’Auditorium della Scuola Pascoli del libro guida “Avanti tutta! Navigare nel grande mare di internet senza restare impigliati nella rete!” distribuito dal Comune di Pietrasanta e dall’assessorato alla pubblica istruzione a 1.500 studenti delle scuole elementari e medie cittadine. “Questa pubblicazione – ha spiegato Rosanna Travo, responsabile del progetto per la casa editrici Quindici – non vuole demonizzare l’uso di internet ma semplicemente rendere più consapevole genitori e figli aiutandoli a costruire un rapporto di fiducia e un dialogo affinché entrambi siano preparati a risolvere situazioni di crisi. Postare foto personali, diffondere immagini sui gruppi, utilizzare termini volgari, pubblicare informazioni personali o selfie provocanti sono tutti comportamenti molto rischiosi. La prima regola è quella di parlare con i genitori, la seconda di non visitare siti senza chiedere ai genitori o agli insegnanti”.

 

A portare la sua testimonianza è stato anche il sindaco, Alberto Stefano Giovannetti che ha ammesso di non usare molto i social: “li uso per necessità. – ha confessato – I nostri figli hanno tra le mani uno strumento molto potente che può essere un vantaggio ma anche un pericolo. Questa pubblicazione, grazie alla sua semplicità ed immediatezza, è uno strumento che mettiamo a disposizione delle famiglie per difendersi dai rischi di internet e per informarsi perché molti genitori ne sanno meno dei figli. Bisogna essere prudenti. Smartphone e computer sono mezzi fantastici, ma vanno utilizzati con parsimonia. Lasciateli da parte e godetevi la vita reale…”.

“Compito di un’amministrazione come la nostra che ha messo veramente al centro la scuola non solo dal punto di vista degli interventi ai plessi ma della formazione – ha detto Francesca Bresciani, Assessore alla Pubblica Istruzione – deve essere anche quello di dotare gli studenti e le loro famiglie degli strumenti per mantenere una connessione tra generazioni diverse. La principale difficoltà oggi è quella di formare anche i genitori che devono essere i primi a conoscere i potenziali rischi per i loro figli. La dipendenza da cellulare deve essere gestita”.

 

Il fenomeno è complesso, internet e i social network stanno influenzando i nostri stili di vita e lo smartphone è utilizzato ormai quotidianamente dal 97% dei ragazzi tra i 15-17 anni e il 51% dei bambini tra i 9-10 anni. I numeri parlano chiaro: la percentuale di ragazzi e ragazze che vivono esperienze negative sul web sono più cheraddoppiati a distanza di sette anni: se nel 2010 erano il 6%, nel 2017 erano i 13%, una percentuale in continuo aumento. Secondo le statistiche dei primi dati risultati dall’indagine di EU Kids Online, realizzato da OssCom (2018), il Centro di ricerca sui media, nel 2017 il 10% degli intervistati ha subito bullismo sia online che off line; il 31% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha visto online messaggi d’odio o commenti offensivi, il così detto, hate speech e il 7% dei ragazzi ha ricevuto messaggi sessuali, sexting. “Prudenza è la qualità che bambini ed adulti devono avere sul web – ha spiegato la dirigente dell’Istituto Comprensivo 1, Nella De Angeli – Questo libro ci insegna la rotta da seguire, sia per più piccoli, sia per gli adulti”.

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