Desidero augurare un Pasqua di Speranza a tutta la nostra Diocesi, ad ogni uomo cercatore di Dio, ripercorrendo brevemente i quattro momenti della Veglia pasquale che stiamo celebrando: la liturgia della luce, la liturgia della Parola, la liturgia battesimale, la liturgia eucaristica.

La liturgia della Luce

In mezzo al buio della nostra Cattedrale si è accesa ed è avanzata la luce del Cero Pasquale, segno del Cristo Risorto, che vince le tenebre della morte anzitutto e di ogni forma di male.

La luce si è moltiplicata man mano che ciascuno di noi ha acceso la propria luce attingendo alla luce del fratello, che Dio ci ha messo accanto questa sera.

Il mio primo augurio: cerchiamo la ‘luce’ ogni giorno in Gesù Cristo Risorto e comunichiamo luce, amore e pace, ai fratelli che Dio mette ogni giorno sul nostro cammino.

La liturgia della Parola

Abbiamo appena ascoltato una serie di letture bibliche, dall’Antico al Nuovo Testamento, che ci hanno preso per mano facendoci rivivere le meraviglie della creazione e gli interventi di liberazione compiuti da Dio.

Questi ‘eventi di salvezza’, opera di Dio e parte viva della storia dell’umanità, hanno trovato pienezza e compimento in Cristo. Il Vangelo ci ha annunciato l’avvenimento decisivo della storia universale: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il Crocifisso. Non è  qui. È risorto”. (Mt.28,5)

Il mio secondo augurio: la forza e la grazia della Risurrezione ci liberi dalla paura della morte: la risurrezione del Signore, fulcro e sintesi della fede dei cristiani, sia l’orizzonte alla luce del quale leggere e vivere  la nostra esistenza quotidiana, con la certezza che in Cristo Risorto non siamo nati per morire per sempre, ma per la vita che è eterna!

La liturgia Battesimale

In questa “Veglia delle veglie”, che è la Veglia Pasquale, la liturgia invita tutti noi a rinnovare le nostre promesse battesimali: “Rinunzio”, “Credo”!

Il mio terzo augurio: la “rinuncia al male” che tra poco rinnoveremo, l’“io credo” che personalmente davanti a tutta la comunità professeremo, per la grazia del battesimo che a suo tempo abbiamo ricevuto, segni una svolta decisiva nella nostra vita cristiana, senza se e senza ma, ispirata con decisione al Vangelo, per essere uomini e donne di qualità e cittadini significativi a servizio del bene comune.

La liturgia Eucaristica

“Prendete e mangiate, queste è la mia vita per voi” -l’invito del Risorto agli Apostoli-  è il culmine della Veglia Pasquale.

Anche noi, da allora in poi, abbiamo il dono di sedere alla tavola  con il Signore Risorto ed essere Suoi commensali, come dalla liturgia: “Beati gli invitati alla Mensa del Signore…”.

Il mio quarto augurio: la partecipazione alla messa domenicale non costituisca più un dovere per il dovere, ma un gioioso muoversi da casa per incontrare il Signore Risorto e la comunità dei fratelli, con i quali di settimana in settimana vivere come ci insegna il Risorto: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati…” (Gv.15,12-13).

 

La ‘Veglia Pasquale’ si concluderà con un mandato: ad essere veri e propri missionari, a non tenere per noi quanto in questa notte Santa abbiamo ricevuto in dono: “Andate e portate a tutti la gioia del Signore Risorto. Alleluia. Alleluia!”

È il mio augurio pasquale per tutta la nostra Diocesi: di gioia vera, che viene da Dio, ne abbiamo bisogno davvero tutti. Buona Pasqua!

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ultimo aggiornamento: 21-04-2019


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