“La famiglia ha chiesto il massimo riserbo”. Nessuna dichiarazione da parte dei legali di Stefano Castellari, arrestato ieri dalla Polizia dopo aver ucciso l’anziano padre, Roberto, pediatra in pensione molto conosciuto a Viareggio, nell’abitazione in via De Sortis al Varignano (LEGGI QUI:La lite finisce nel sangue: omicidio al Varignano).

Bocche cucite, gli avvocati Sandro Guerra del Foro di Firenze e Luigi Velani del Foro di Lucca, nominati come difensori di fiducia, non si sbottonano: “Non sapremmo cosa dire, non avendo ancora parlato con il nostro assistito”.

La data dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip, Alessandro Trinci, e al pm, Lucia Rugani è stata fissata per il 2 maggio alle 1o.  Probabile, da quanto ha lasciato intendere la difesa, che per il patricida, da ieri in carcere a San Giorgio con l’accusa di omicidio volontario, venga chiesta una perizia psichiatrica.

Stefano Castellari, reo confesso, agli uomini del Commissariato ha ammesso l’omicidio, riferendo ai poliziotti di aver ucciso il proprio padre al culmine di una delle tante discussioni: prima lo ha colpito alla testa con una pietra, poi lo ha soffocato con un cuscino. Una ricostruzione, questa, della quale i legali, però, non sono convinti. Sarà l’autopsia sul corpo di Roberto Castellari, che verrà eseguita dalla dottoressa Ilaria Marradi, a chiarire ogni dubbio. Secondo il racconto dell’omicida alla Polizia  il medico avrebbe mimato di voler colpire con una pietra ornamentale il figlio e solo a quel punto Stefano Castellari avrebbe reagito prendendo a sua volta la pietra e colpendo l’anziano padre alla testa che si sarebbe fatto scudo con un cuscino, poi utilizzato dal figlio per soffocarlo, come lui stesso ha confessato agli agenti.
Alla base del lite – come riferito dagli inquirenti- ci sarebbero futili motivi, un dissapore che si sarebbe sempre più ingigantito fra il padre, severo nei suoi modi con tutti gli otto figli, ed in particolare con Stefano.

 

 

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