È un 47enne marocchino, residente a Bibbona, l’ultimo controllato in ordine di tempo ma non per importanza dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Cecina. Una verifica che ha riguardato il 2013, il 2015 e il 2016. Il “colf”, sebbene avesse stipulato un contratto con il suo datore di lavoro, poi non ne ha “denunciato” le retribuzioni percepite, superiori alla soglia di 8.000 euro annui oltre la quale “scattano” gli “obblighi Irpef”. Un altro evasore totale, dunque, acclarato dalle Fiamme Gialle in provincia di Livorno. Il recupero a tassazione, questa volta, è stato per 46 mila euro. Regolare invece, per il 2014, la situazione dello stesso badante il quale per quell’annualità d’imposta aveva sì percepito redditi, ma di importo inferiore agli 8.000 euro.

Anche un’ucraina, una 42enne residente a Cecina, è finita nelle “strette maglie” della GdF, che ha “ricostruito”, in 5 anni, dal 2013 al 2017, emolumenti da lei percepiti e mai dichiarati per 69 mila euro.

Pure ucraina, ma residente a Bibbona, la 62enne controllata dalle stesse Fiamme Gialle di Cecina che ha occultato al fisco, sempre dal 2013 al 2017, 66.000 euro di retribuzioni.

Una 65enne, infine, è stata la quarta domestica, terza ucraina, di Cecina, verificata dalla locale GdF, la quale non ha dichiarato guadagni derivanti dalla sua attività di “colf” pari a 32.000 euro dal 2014 al 2017.

Oltre 213 mila euro, complessivamente, i redditi portati alla luce dai quattro controlli coordinati dal Comando Provinciale della GdF labronica, impegnata su numerosi altri fronti investigativi – oltre a quello dei lavori domestici – per prevenire e reprimere gravi, grandi e numerosi comportamenti di evasione fiscale e di sperpero di risorse pubbliche.

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ultimo aggiornamento: 21-05-2019


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