Stretta su chi guida con il telefonino in mano. La Polstrada ne ha beccati finora 287. Le scuse più buffe per evitare la multa

La Polizia Stradale di Pistoia ha sanzionato un automobilista che, mentre guidava, aveva il telefono vicino all’orecchio per parlare con qualcuno. Lui si è giustificato dicendo che quell’apparecchio lo aveva impugnato non per conversare, ma solo per guardare un messaggio che gli era appena arrivato. E’ accaduto lo scorso fine settimana, in prossimità dell’A/11, quando le pattuglie della Sezione pistoiese stavano effettuando un’operazione volta a prevenire le condotte di guida poco virtuose, tra cui quelle di chi, incurante del pericolo, appena il telefono trilla lo prende e parla, ignorando i rischi che si corrono.

All’automobilista, un 59enne originario di Torno, gli agenti hanno spiegato che quando si conduce un’auto le mani devono impugnare il volante, in modo da poter effettuare sempre tutte le manovre necessarie, anche in presenza di un ostacolo improvviso. Invece, se uno impugna il telefonino, non solo corre il serio rischio di far del male a sé e agli altri, ma incorre pure in una sanzione di oltre 100 euro, con 5 punti in meno sulla patente, Se quell’infrazione è stata commessa anche nei 2 anni precedenti, la patente viene sospesa da 1 a 3 mesi.

Dall’inizio dell’anno, le pattuglie della Sezione di Pistoia ne hanno sanzionato 287 di persone poco virtuose poiché, anziché guardare avanti, si erano distratte, delle quali 5 erano recidive e 4 neopatentate. Tante le scuse dette per evitare la contravvenzione, da “usavo il telefonino perché mi si è rotto il navigatore” a mi stavo solo grattando l’orecchio col telefono”, addirittura “ho la bimba a casa con la febbre” oppure “avevo il telefono all’orecchio ma ero in vivavoce“. C’è stato anche chi ha detto “ho risposto per dire che non potevo rispondere”.

Firenze, 3 luglio 2019

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