La speranza – dichiarano Damasco Rosi e Simona Barsotti rispettivamente capogruppo e consigliere comunale del Partito Democratico di Massarosa – è che si possa risolvere in maniera positiva la vertenza Ponsi e si possa scongiurare la perdita dei posti di lavoro. Un marchio storico del nostro territorio, un’eccellenza toscana, ma soprattutto 20 famiglie a rischio. Un anno e mezzo fa gli incontri con i dipendenti e i sindacati, le riunioni a Livorno e a Firenze con il delegato della Regione Toscana Gianfranco Simoncini, i presidi davanti la fabbrica, il voto delle mozioni in consiglio regionale, i colloqui con i vertici aziendali. Confronti per capire quali potevano essere le prospettive e le intenzioni della società per il futuro dello stabilimento, trasferito nel frattempo da Viareggio a Massarosa, che sfociarono in un’intesa”.

Già erano stati effettuati – proseguono – tagli occupazionali nei mesi precedenti, i soci avevano manifestato l’intenzione di ridurre ulteriormente il numero di posti di lavoro. Una scelta che giustificarono con la necessità di mantenere in equilibrio i bilanci, sostenere la concorrenza sul mercato e ridurre i costi di produzione. Sollecitammo una riflessione sulla possibilità di rilanciare la società, sulla opportunità di utilizzare la sede di Massarosa anche per altri tipi di attività, per avere in futuro un punto di riferimento in Toscana, mostrando loro la nostra disponibilità a valutare richieste per incentivare la loro permanenza, anche attraverso la stretta interlocuzione con i livelli istituzionali superiori che da subito si attivarono e dettero il loro supporto. Nello specifico la proposta fu quella di utilizzare lo stabilimento di Piano di Mommio, in tutto o in parte, come magazzino per il centro Italia dei prodotti del gruppo Ercos e convertire il lavoratori ad altre mansioni”.

Chiediamo quindi all’amministrazione comunale e a tutti coloro chi siederanno al tavolo di crisi – concludono Damasco Rosi e Simona Barsotti – di provare ad insistere in quella direzione. Nella deprecata ipotesi che la vertenza non vada buon fine in questo senso si chiede l’impegno a ricollocare i lavoratori in altre realtà produttive del nostro territorio o in territori limitrofi garantendo loro, comunque, un’occupazione. Daremo il nostro supporto per tentare tutte le soluzioni percorribili per risolvere in modo positivo questa vicenda disponibili sin da ora a partecipare ad iniziative che possano contribuire alla migliore soluzione”.

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