“​Alla fine Alberto Coluccini ha gettato la maschera. Nel suo comizio finale, indegno di un sindaco, del consiglio comunale e semplicemente di una persona civile ha spiegato di credere che il predissesto è la migliore soluzione per Massarosa. Ammettendo così che quella avviata ieri sera è una scelta politica e gettando la maschera dei dati tecnici dietro cui continua a nascondersi.
Anche perché altrimenti non è spiegabile. Non è spiegabile che un bilancio certificato 3 mesi fa adesso improvvisamente contenga obiettivi non raggiungibili. Non è spiegabile che si dichiari il predissesto per uno sbilancio alla fine di 800.000: una manovra come se ne sono fatte mille nella storia di Massarosa. Non è spiegabile che si metta a bilancio 200.000 euro di multe, quando si è sempre superato largamente il mezzo milione e non si possano riattivare i varchi elettronici, peraltro fondamentali per reprimere comportamenti pericolosi per la collettività. Non è spiegabile che non si proceda alle alienazioni perché non si riesce a scrivere un bando. Non è spiegabile che non si perseguano entrate come la marmettola e si paventino soccombenze giudiziarie quando il Comune in questi anni ha affrontato enormi contenziosi e condanne, frutto di un remoto passato e li ha sempre risolti”.

 Lo scrivono per il Partito Democratico: Damasco Rosi, Simona Barsotti; per Massarosa Futuro: Francesco Mauro; per Sinistra Comune: Stefano Natali e per Massarosa Domani: Silvano Simonetti,

“Come gruppi consiliari abbiamo presentato una proposta organica indicando azioni immediate per l’equilibrio del bilancio 2019 in modo da poter affrontare più serenamente i problemi  strutturali senza ricorrere alle rigidità della procedura di predissesto. Confermiamo la piena disponibilità a contribuire con proposte e soluzioni, a confrontarci con i tecnici e con l’Amministrazione. A tale riguardo torniamo a chiedere, con fermezza, al Presidente Marlia che riconvochi il consiglio comunale permettendol’immediato insediamento delle commissioni, per le quali è stato violato il relativo regolamento (art. 5, comma1).

​”La situazione del bilancio di Massarosa non ha misteri, perché sempre spiegata all’opinione pubblica. Massarosa soffre da anni, dalla cura Monti, perché ha un sistema di servizi strepitoso ed è un comune povero di risorse. Negli scorsi anni tale sistema èstato difeso strenuamente nel solo interesse dei cittadini. Chi ha amministrato in questi anni può accettare la critica politica di chi dice che sarebbero state preferivili strade diverse, non le offese e le calunnie di chi poi, magari dice di voler difendere il sistema Massarosa. Noi il sistema Massarosa lo vogliamo difendere, e riteniamo che chi si avvia sulla strada del predissesto dovrànecessariamente smantellarlo, perché i tagli alla spesa conseguenti non riguarderanno il superfluo, che non c’è, ma asili nido, sociale, scuole. E una mazzata fiscale per i ceti deboli, ampiamente tutelati in questi anni.

“​La nostra proposta è chiara e parte dai dati di fatto, chedicono che il nostro comune ha fondamentali sani, anzi sanissimi: indebitamento dimezzato, bassissima spesa rigida, partecipate in utile, assenza di debiti occulti, gravi contenziosi risolti. Ha un grave problema di liquidità, mai negato. Per questo l’amministrazione uscente ha lasciato atti pronti, correttamente affidati alla decisione dei successori. Fra questi spicca il recesso da Toscana Energia che darebbe un’entrata equivalente a quella del prestito-ponte della procedura di riequilibrio, che però deve essere restituito. Vogliamo essere chiari, visto che in maggioranza si hanno idee confuse al riguardo: non è la vendita, incerta, ma il recesso, che il Comune per effetto della legge Madia ha il diritto di ottenere a un prezzo già fissato (6.296.000 euro).

“​Negli ultimi anni sono stati intrapresi percorsi con gli organi terzi e imparziali che vigilano sul Comune, i collegi dei revisori sorteggiati in Prefettura, percorsi che hanno raggiunto gli obiettivi fissati e possono proseguire. La decisione di interromperli è una decisione politica.

​”Siamo dunque di fronte a due opzioni politiche chiare: noi vogliamo difendere strenuamente il modello Massarosa, pur con tutte le difficoltà, e proporre le soluzioni per farlo. L’Amministrazione in carica propone una cura shock, legittima ma pesantissima. Opzioni chiare, alternative, di cui ognuno si prenderà le responsabilità, senza nascondersi dietro slogan e tecnici.

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