Doveva espiare 11 anni per un serie di furti in abitazione ed è stata rintracciata dalla Polizia Ferroviaria di Viareggio mentre dalla stazione si dirigeva in centro cittadino in compagnia di una connazionale.
Nella tarda mattinata di sabato scorso, il personale della Polizia Ferroviaria di Viareggio notava due giovani donne dirigersi frettolosamente  e con fare sospettoso e guardingo, dalla stazione verso il centro cittadino.
Da un controllo effettuato dagli Agenti, risultava trattarsi di due donne di nazionalità croata rispettivamente di 32 e  24 anni, entrambe gravate da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e possesso di oggetti idonei allo scasso.
Gli accertamenti compiuti dalla Polizia Ferroviaria portavano al rinvenimento di arnesi idonei allo scasso celati proprio nel reggiseno delle due. La prima occultava un cacciavite ed una chiave inglese con la punta curvata, quasi fosse già stato utilizzato a modo di piede di porco, mentre la seconda veniva trovata in possesso di due sottili lame di plastica, utilizzabili verosimilmente per lapertura di porte quando non chiuse con la serratura di sicurezza.
Le predette sono state quindi denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucca per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli e la più giovane anche per aver violato il divieto di ritorno nel Comune di Viareggio, in quanto il 1 agosto del 2017 era stata destinataria di  un foglio di via obbligatorio e conseguente divieto di ritorno per tre anni.
E inoltre emerso che la più anziana delle due, con uno dei numerosi alias utilizzati, risultava colpita da un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verbania, dovendo scontare complessivamente una pena detentiva superiore ad anni 11:  risultato di un cumulo di pene mai scontate relative a reati contro il patrimonio  perlopiù furti in abitazione –  commessi in molte città del centro-nord Italia.
La donna, sebbene in stato di gravidanza – circostanza nota anche allAutorità Giudiziaria che aveva emesso lordine nello scorso mese di giugno – veniva quindi accompagnata presso la casa circondariale di Sollicciano, dopo essere stata sottoposta a visita ginecologica.
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ultimo aggiornamento: 12-08-2019


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