Macellazioni abusive. Nel territorio fiorentino controlli dei Carabinieri Forestali su uccisioni illecite di animali (ovini e caprini) con macellazioni clandestine. Denunciate 5 persone.
Sono stati contestati i reati di uccisione di animale ai sensi dell’art. 544 bis del Codice Penale e la macellazione clandestina prevista dall’art. 6 comma 1 del d.lgs. 193/06. Si tratta di pratiche non autorizzate e che provocano gravi sofferenze non necessarie all’animale macellato, non essendo utilizzati strumenti di stordimento. Oltre a questo anche i rischi di carattere igienico sanitario, sia per quanto attiene la sicurezza del prodotto alimentare che per la salubrità dei luoghi.
I militari della Stazione CC Forestale Ceppeto, con la collaborazione della Stazione CC forestale di Barberino di Mugello e coordinati dal Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Agroalimentare del Gruppo CC Forestale di Firenze, hanno effettuato un controllo presso un allevamento ovicaprino a Sesto Fiorentino (FI). L’attività era finalizzata alla verifica di eventuali forme di macellazione illegale degli animali in occasione della Festa islamica del Sacrificio. Inizialmente i militari hanno constatato sin dal primo mattino l’ingresso nell’allevamento di numerose autovetture condotte da soggetti di evidente nazionalità estera. Dopodiché, uditi svariati belati provenire dallo stesso, facevano irruzione verificando che erano in atto attività di macellazione in luoghi del tutto inidonei alla stessa da un punto di vista igienico-sanitario, che la macellazione avveniva in assenza del preventivo stordimento degli animali, nei cui confronti invece veniva eseguito il taglio della giugulare, in violazione alle prescrizioni contenute nel DM dell’ 11.06.1980 che autorizza la macellazione secondo il rito religioso islamico, ponendo però precise condizioni e come prescritto dal Regolamento CE del 2009. Gli operanti procedevano ad identificare tutte le persone presenti nell’allevamento, di cui solo quattro (tre stranieri), venivano individuate con certezza come soggetti che avevano eseguito la macellazione e l’acquisto degli animali.
I militari riscontravano in loco l’avvenuta macellazione di nove esemplari di ovini di cui alcuni già eviscerati ed erano presenti una pecora ed una capra con le zampe legate, in attesa di essere macellate, di cui gli operanti disponevano la immediata liberazione
I militari notavano che molti dei soggetti avevano i vestiti coperti di sangue a dimostrazione del compimento delle attività di macellazione, compiuta anche direttamente sul terreno.
Le parti non commestibili degli animali quali le pelli, le viscere, le teste e le zampette venivano accatastate nella benna di un mezzo meccanico messa a disposizione dal titolare dell’allevamento. Il terreno ed il pavimento dei locali dove erano avvenute le operazioni di macellazione erano completamente intrisi di sangue.
Essendo presenti animali non identificati per l’assenza della marche o per la presenza di marche non inamovibili ed essendo soprattutto necessario impedire che tali animali venissero venduti e macellati illecitamente e con metodi non consentiti, causando sofferenze non necessarie, visto che il calendario religioso islamico prevede il protrarsi della Festa del Sacrificio fino al 15 agosto, considerato inoltre che alcuni soggetti di religione islamica avevano dichiarato ai militari di avere dato un acconto per l’acquisto di capi di bestiame ancora non macellati, i Carabinieri forestali procedevano al sequestro preventivo d’iniziativa di più dei 500 capi fra ovini e caprini di cui era dotato l’allevamento
Sono stati contestati i reati di uccisione di animale e la macellazione clandestina: si tratta di pratiche non autorizzate e che provocano gravi sofferenze non necessarie all’animale macellato non essendo utilizzati strumenti di stordimento. Oltre a questo ci sono seri rischi di carattere igienico sanitario, sia per quanto attiene la sicurezza del prodotto alimentare che per la salubrità dei luoghi utilizzati.
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