“Il territorio di Viareggio e della Versilia si trova al centro di un processo di ridefinizione degli equilibri politici e sociali su scala almeno regionale. Fino a qualche anno fa la pervasività del PD e dei suoi alleati su ogni livello amministrativo, dava origine ad un disegno coerente di gestione della cosa pubblica, basato su un fragile compromesso al ribasso tra pubblico e privato in pressoché tutti i campi. In tale modo era possibile identificare il PD come “Il partito del potere” da noi aspramente criticato per l’attitudine a spogliare i cittadini della partecipazione sulle scelte strategiche, assunte a livello federale dal partito e poi semplicemente calate dall’alto, sia tramite i CdA delle aziende partecipate (Acqua, rifiuti, fondazioni culturali…) sia tramite altri enti pubblici con vertici di nomina politica (Province, Sanità, sociale, authority di vario genere…). In tale ottica gli amministratori pubblici, a partire dai sindaci e dai consiglieri comunali, hanno spesso svolto il ruolo di semplici passacarte, almeno in pubblico, riservandosi spazi di intervento politico nelle sedi di partito”.

E’ la riflessione del segretario di rifondazione comunista, Nicolo’Martinelli:

“Tale equilibrio è andato per la prima volta in crisi nel 2015 con la vittoria di Mallegni (Centrodestra) a Pietrasanta e Del Ghingaro (MDP-Civica) a Viareggio, ed è stato definitivamente stravolto con la vittoria della lista civica di Murzi a Forte dei Marmi e cquella del centrodestra a Massarosa.

L’incapacità di sostituire alle relazioni di interdipendenza interne al PD un rapporto di collaborazione autentico, basato sui programmi votati dai cittadini, sui vari temi tra i diversi enti pubblici del territorio, a cominciare dalle amministrazioni comunali, ha prodotto un mix esplosivo di lotte di potere. Gli esempi più noti (Società della Salute, divieti di balneazione, raccolta rifiuti) sono soltanto la punta di un iceberg ben più profondo.

Non ha aiutato, d’altro canto, l’irresponsabilità delle istituzioni nazionali (Lega) e regionali (PD-MDP), che hanno fomentato tale gioco al massacro e utilizzato gli ambiti di potere di cui disponevano in settori chiave come lavori pubblici, sicurezza e sanità esclusivamente per favorire i propri amici sul territorio.

Ne deriva una situazione dove la Versilia ha complessivamente perso di importanza all’interno della lotta per l’accaparramento territoriale delle risorse, creata dal PD in perfetto stile post-democristiano. Ne sono esempi tangibili la delocalizzazione di importanti settori produttivi (nautica), il progressivo smantellamento dell’Ospedale e dei presidi sanitari, la gara dei vari esponenti politici locali ad accaparrarsi i propri “santi in paradiso”.

Rifondazione Comunista ha sempre proposto a tutte le amministrazioni comunali del territorio un nuovo metodo di fare rete e collaborazione tra enti pubblici, che metta al centro l’applicazione dei programmi votati dai cittadini tramite i loro rappresentanti democraticamente eletti, sindaci e consiglieri comunali.

Non di meno, non ci possiamo esimere di individuare precise responsabilità politiche ai sindaci nell’aver prodotto questa situazione, che ha già causato consistenti danni alla coesione sociale del territorio e all’esigibilità dei diritti costituzionalmente garantiti, quali quello all’istruzione, alla salute, all’assistenza, alla fruizione dei beni comuni.

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Brocchini: “Nessun accordo tra Pd e Mallegni sulle partecipate”

“Mallegni ha l’incubo di Salvini, o è già in campagna elettorale per le regionali?”