“Il patrimonio comunale delle alberature è decisamente vetusto e, pertanto, presenta molti casi di criticità laddove le segnalazioni dei cittadini pervengono al settore verde pubblico o a seguito di controllo d’ufficio del territorio. Questa è l’opinione del Dirigente Unità e Staff Politiche del territorio, che mette la seguente premessa nero su bianco (determina n° 1059 del 22 Agosto 2019)”

La nota stampa arriva da Repubblica Viareggina:

Premesso che troviamo in altre determine e che generalmente precede un ordine di intervento per la messa in sicurezza del “vetusto” elemento di arredo urbano.
Partiamo quindi da questa considerazione e diamo per assodato che il nostro patrimonio verde sia effettivamente vetusto, diamo per buona questa premessa, e chiediamoci quindi: Non sarebbe giusto allora rinnovarlo? Non sarebbe giusto in seguito ad ogni abbattimento mettere a dimora nuovi alberi? A questa nostra domanda viene incontro lo stesso Regolamento del Verde Urbano del Comune di Viareggio che così all’art. 7 recita: “Nel caso di abbattimenti di alberature richiesti da soggetti privati e pubblici per motivi di pubblica incolumità, od altra motivazione, le autorizzazioni rilasciate dal SVP saranno, di norma, condizionate alla messa a dimora di alberature costituenti verde compensativo, al fine di mantenere inalterato il patrimonio arboreo della città.” La norma però si scontra purtroppo con la pratica, in città vediamo fin troppo ceppaie, resti di alberi che dopo essere stati abbattuti non sono stati più ripiantati. Preso visione del regolamento tuttora in vigore e spinto dalla curiosità di conoscere quanti alberi sono stati abbatuti e quanti sono stati ripiantati ho provveduto a fare tre diverse formali richieste di accesso civico generalizzato. Per essere informato sugli abbattimenti avvenuti durante il biennio 2018-2019, e fare due conti sul numero di alberi abbattuti e di quelli poi rimpiazzati. La richiesta sugli abbattimenti è stata soddisfatta e ho ricevuto i documenti da me richiesti. Purtroppo i dati emersi non sono confortanti, al momento in cui scrivo la presente sono stati abbattuti nel periodo sopra indicato 567 alberi e relativamente alle ordinanze ne è stata prevista la ripiantumazione di soli 124. Questo si deduce dall’ evidenza documentale che si limita esclusivamente agli alberi abbattuti a seguito di ordinanze o determine dirigenziali e che non comprende tutte quelle casistiche dove l’albero ad esempio cade da solo, o peggio viene abbattuto abusivamente da ignoti. Poco possiamo dire di altre iniziative di messa a dimora, in quanto almeno al momento non ho ancora ricevuto risposta ad un altra mia richiesta di accesso agli atti sull’argomento (la numero 57289 del 2 Agosto 2019) e poco possiamo dire pure sul catasto delle alberature visto che è rimasta inesitata pure la mia richiesta di accesso civico su tale argomento (la numero 57292 del 2 Agosto 2019) Emerge inoltre dai documenti che in seguito agli abbattimenti di pini domestici su suolo privato è pratica comune chiedere il rimpiazzo con lecci, viene da chiedersi se questa pratica sia frutto o meno di un piano programmatico del
verde pubblico (previsto dall’art.24 del Regolamento del Verde) o se si tratta di una scelta dirigenziale in assenza di disposizioni più precise. Serve una nuova cultura del verde, dove il cittadino in prima persona si interessa della città e del suo patrimonio verde.
L’analisi è quindi nel complesso negativa, molti alberi che sono abbattuti non vengono poi effettivamente ripiantati e basandomi sui documenti attualmente in mio possesso posso dire senza ombra di dubbio che stiamo perdendo alberi, e al di là della burocrazia, dei documenti e dei dati questo avrà certo un effetto sulla già precaria qualità dell’aria e sulla vivibilità delle nostre città.
La situazione non è però così nera, nei momenti più bui la nostra città sa tirare fuori il meglio, i cittadini autonomamente si organizzano e cercano di portare una ventata di freschezza nelle piazze e nelle aree verdi della città, proponendo e spendendosi in prima persona per rinnovare un patrimonio considerato vetusto Sono state a proposito protocollate diverse proposte di messa a dimora di alberi
su suolo pubblico, e alcune sono già state approvate. Il 7 Settembre siamo intervenuti in Via Monte Pania con la messa a dimora di 5
farnie, e il 5 Ottobre saremo al Parco Madri di Plaza de Mayo al quartiere Migliarina dove pianteremo 30 nuovi alberi.
Come Repubblica Viareggina sosteniamo le iniziative di messa dimora, ogni albero piantato diviene patrimonio della città, bene collettivo da rispettare, non abbiamo dubbio che un giorno pure i nostri alberi diventeranno vetusti, è il ciclo naturale della vita, gli alberi, gli animali, l’ essere umano stesso invecchia… ed è necessario rinnovare, questa è la parola chiave. E’ necessaria un inversione di tendenza, dobbiamo mettere a dimora più alberi di quelli che vengono abbattuti, solo così i nostri nipoti forse potranno un giorno vedere di nuovo una Viareggio più Verde. I nostri avi sono stati poco clementi con noi. Dove era una grande pineta che si espandeva fino alla fossa dell’abate oggi abbiamo un quartiere chiamato Città Giardino. Dove era Piazza Grande con i suoi grandi platani adesso abbiamo un Comune. Piazza Manzoni è un parcheggio. Per questo ci domandiamo se abbia davvero senso parlare di ambiente,
proporre delibere sull’emergenza climatica se poi perseveriamo nella politica
del cemento e del profitto. Se è vero che il nostro patrimonio arboreo è vetusto solo un rimedio si pone all’orizzonte: Gli alberi vanno piantati non abbattuti.”

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ultimo aggiornamento: 18-09-2019


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