“Noi genitori della Tirrenica nuoto e del Nuoto Viareggio vogliamo provare a insistere SULL’IMPOSSIBILITÀ attuale di fare sport per i nostri figli. Ringraziamo l’attenzione con cui le nostre società , coi ragazzi ormai orfani da più di 3 anni di un impianto di riferimento, giorno dopo giorno provano a continuare in questo percorso sempre più difficile per i ragazzi e le loro famiglie, sempre costrette a sacrifici importanti. Questi sacrifici sono sempre stati accolti nell’ottica di fare buon viso a cattivo gioco  e sperare in questo modo nell’aiuto e nel rispetto delle realtà che ci circondano; quest’anno allo stato attuale delle cose, vuoi anche per la chiusura momentanea dell’impianto seravezzino, è venuto proprio a mancare il secondo presupposto: la società Aquatica, radicata a San Casciano e che gestisce l’impianto G.frati di Massarosa, fino al giugno scorso non ha mancato di dare spazi per poter consentire a una parte consistente dei nostri figli di fare attività in modo soddisfacente”.

“A inizio settembre però, a soli 2 mesi dall’interruzione dei rapporti per la pausa estiva e solo a un paio di giorni dalla ripresa delle attività, abbiamo inaspettatamente visto lo spazio a nostra disposizione, notevolmente, se non quasi totalmente, ridotto e ai nostri ragazzi viene di fatto negata la possibilità di fare un’attività  sportiva: il nuoto agonistico è uno sport in cui fin da bambini (10anni) è necessario fare minimo un’ora / un’ora e mezza di attività per almeno 5 volte a settimana, col “fabbisogno” che cresce insieme all’età a almeno 2 ore per 6 volte a settimana. Facendo un conto banale le società al momento sono invece obbligate a inserire più di 100 tesserati in due corsie al giorno, per due ore, dal lunedì al sabato: e considerando quanti ragazzi può contenere una corsia difficilmente la spartizione può superare mezz’ora di allenamento al giorno per ragazzo: Di fatto quindi viene negata la possibilità di fare sport a più di 100 fra bambini e ragazzi dagli 8 ai 20 anni.

“Tutto ciò inoltre senza una reale e OGGETTIVA motivazione giustificabile: basta stare sugli spalti della piscina e osservare la vasca per una di quelle ore in cui i nostri figli sono occupati a allenarsi (ma anche nelle altre ore non cambia molto) per rendersi conto che gli spazi acqua di Massarosa infatti non sono per niente tanto saturi da negare ulteriori accessi ai ragazzi.
Viene dunque spontaneo chiedersi il perché di questo comportamento avverso nei confronti di un bacino d’utenza così ampio e cosa può essere successo in questi due mesi tale da fare crescere questo muro ingiustificato a parere di tanti? Dove risiedono le motivazioni tecniche ed economiche addotte dalla gestione per un tale ridimensionamento? Al momento noi genitori e i nostri figli non possiamo fare altro che  vivere la situazione come un vero e proprio attacco gratuito contro la nostra stessa società sportiva che finisce però col mettere sul piatto in modo a dir poco sconsiderato (se non addirittura doloso) qualcosa di troppo prezioso: il diritto dei nostri figli di portare avanti un’attività sportiva che come come i principi dello sport insegnano dovrebbe essere sana, inclusiva e capace di arrecare giovamento psicofisico a così tante persone.
Invitiamo quindi impazientemente chi ne ha la possibilità di darci spiegazioni valide, visto che le giustificazioni date fin’ora non trovano un riscontro oggettivo che giustifichi l’impedire a più di 100 ragazzi di fare sport”.

I genitori della Tirrenica Nuoto dell’Associazione Nuoto Viareggio.

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