Attraverso due convergenti operazioni di polizia, i militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri di Firenze hanno dato esecuzione a una misura cautelare personale in carcere e a una di prevenzione patrimoniale nei confronti di un pluripregiudicato 62enne fiorentino.

In particolare, è stata eseguita un’ordinanza di misura cautelare in carcere, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze (Dott.ssa Angela Fantechi), su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti del pregiudicato, nonché di altri due italiani, rispettivamente, di Firenze e di Prato, per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla bancarotta fraudolenta aggravata, conseguente alla distrazione di beni e somme di denaro che hanno portato al fallimento di una società cooperativa, di cui è stato accertato un passivo di circa 8,4 milioni di Euro.

Le indagini, svolte tra il 2017 e il 2018, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Firenze, hanno consentito di individuare una società cooperativa, amministrata di fatto dal pluripregiudicato, che acquistava beni e servizi attraverso l’emissione di innumerevoli assegni bancari scoperti. I titoli bancari venivano tratti su diversi conti correnti “di comodo” che, nel tempo, erano stati appositamente aperti al fine di ottenere i carnet di assegni utili ad acquistare ingenti quantità di beni, tra i quali, spiccano un’autovettura, polizze assicurative e persino notevoli volumi di prodotti enogastronomici di elevata qualità e valore commerciale. Nella perpetrazione delle ingenti truffe, scoperte attraverso una serie di approfonditi riscontri bancari, documentali e testimoniali, il pluripregiudicato fiorentino si sarebbe avvalso della collaborazione di diversi sodali, tra i quali, oltre agli altri due arrestati, risultano ulteriori cinque denunciati.

Contestualmente, è stato eseguito un decreto di sequestro di prevenzione, emesso dal locale Tribunale – Ufficio Misure di Prevenzione (Presidente Dott. Raffaele D’Isa), sui beni appartenenti al medesimo pluripregiudicato.

Il provvedimento recepisce specifica richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Firenze con la quale si è evidenziata l’attuale pericolosità sociale del destinatario, che, per un lasso rilevante della sua vita, ha commesso un’impressionante sequela di delitti idonei a produrre ricchezza illecita. Il proposto ha, infatti, riportato numerosissime condanne penali dal 1976 al 2007, molte delle quali per reati contro il patrimonio (furti, truffe, ricettazioni di assegni e altro) e scontato un lunghissimo periodo di carcerazione quantificabile in circa 27 anni.

Gli accertamenti patrimoniali svolti hanno consentito di verificare la notevole sperequazione tra il patrimonio nella disponibilità dell’interessato (anche intestato a familiari o prestanome) e le attività economiche e lavorative svolte, nonché i relativi redditi dichiarati: da tale discrasia si è dedotta la natura illecita delle risorse utilizzate per acquisire la disponibilità dei beni. In particolare, l’analisi ha consentito di evidenziare una rilevante sproporzione nel corso degli anni, calcolata in 420.000,00 Euro nel periodo dal 1978 al 2018. È emerso come, nel solo anno 2015, in assenza di adeguate retribuzioni percepite, il proposto abbia effettuato investimenti per 90.000,00 Euro, acquistando le quote della società Bar Megalli S.n.c., che gestiva l’omonimo bar sito in via Maragliano di Firenze (oggi di proprietà di soggetto estraneo alla vicenda).

In sostanza, i redditi percepiti non sono risultati sufficienti a giustificare l’acquisto dei compendi aziendali a lui riconducibili e, per converso, il proposto è risultato beneficiare di significative risorse finanziarie di provenienza delittuosa.

Sono stati sottoposti a sequestro, nel complesso, due società con sede in Firenze, attive nel settore della gestione di bar e ristoranti: la Bar Megalli S.n.c. e la Metropolis s.r.l., quest’ultima comprensiva di un ristorante di Altopascio (LU) e un magazzino di Larciano (PT), rapporti finanziari e una cassetta di sicurezza.

Nei confronti dell’interessato è stata fissata l’udienza per la discussione in ordine all’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale e personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, con obbligo di soggiorno nel Comune di Firenze per 3 anni e 6 mesi.

L’attività svolta s’inquadra in una più ampia strategia che, basata sul coordinamento dell’ufficio di nuova costituzione per le misure di prevenzione e per il contrasto ai patrimoni illeciti della Procura di Firenze, è proiettata a contrastare l’illecito arricchimento anche attraverso l’applicazione della normativa antimafia.

 

 

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ultimo aggiornamento: 21-09-2019


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