Follia. Travolti dal meccanismo propagandistico che hanno messo in moto, la maggioranza di destra che governa Massarosa, dopo aver speso 40.000 euro in consulenze fuori dall’ordinamento, non è capace nemmeno di presentare un piano di riequilibrio e fa la scelta annunciata, frutto di una valutazione politica che viene da lontano, che esprime insieme cinismo e follia politica: scappare di fronte a scelte difficili, lasciarle ad un commissario che gestirà il bilancio,  attribuire responsabilità a chi c’era prima.

Si dissesta un comune che ha un bassissimo indebitamento e spese rigide sotto il 25% perché non si è capaci di chiudere una manovra da un milione, come è emerso con chiarezza in commissione, e dopo aver dichiarato, dopo mesi di autentica tombola, 12 milioni da recuperare che in un’ora di commissione l’opposizione ha in gran parte smontato. Ma la decisione era presa, da tempo, e reca le impronte digitali della Lega, la cui unica preoccupazione sono le prossime regionali e Massarosa può andare alla malora.
E allora nel merito, ostinatamente sui numeri: perché sia chiaro noi non temiamo il confronto e saremo noi a portarlo in tutte le sedi, in modo che ognuno si assuma le responsabilità delle sue decisioni.

Sabato mattina è emerso in commissione che la Comandante dei Vigili ha certificato un milione di accertamenti di multa non inseriti a bilancio: questo significa che il predissesto di luglio non doveva essere fatto. Non solo: il secondo pilastro del predissesto, l’impossibilità di alienare il patrimonio per mancanza di professionalità che predispongano il relativo bando, si è rivelata la barzelletta che era: adesso le alienazioni si possono fare, ritardate il tempo giusto per poter dichiarare il predissesto e il dissesto.

E veniamo ai 12 milioni dove si è infilato di tutto: 6 milioni di residui attivi certificati dai tecnici appena 3 mesi fa, 700.000 euro di spese legali (!), il raddoppio del fondo di garanzia calcolato in modo sfavorevole e probabilmente illegittimo, un recupero anticipato del disavanzo ordinario anticipato senza che nessuno avesse contestato un’impostazione suffragata da tecnici e pareri. A fronte di questo l’amministrazione Mungai ha lasciato il recesso delle quote di Toscana Energia, che con una semplice lettera del Sindaco vale 6,296 milioni di euro, crediti per quasi due milioni nelle partite CAV, di cui oltre 1 milione dal Comune di Camaiore che li ha regolarmente a bilancio, crediti per 1,5 milioni da GAIA, partite da chiudere come le royalties della Marmettola e altro ancora. Cose su cui il Sindaco non ha mosso un dito.

In commissione è emerso con chiarezza che la maggioranza non è in grado di tagliare un euro della spesa corrente: allora delle due l’una: o non vogliono prendersi mezza responsabilità di governo, oppure dimostrano che tutto ciò che l’amministrazione Mungai poteva fare l’ha fatto. Adesso si smantella, ma per colpa di chi è chiaro da mesi.

Perché qui veniamo al dato di fondo: governare Massarosa è difficile, dopo il massacro del cosiddetto federalismo fiscale i soldi non ci sono più e quelli che ci sono stentano ad entrare. Ma un comune che ha 18 milioni di bilancio non può mettere milioni e milioni di garanzie, e non può certo dissestare per le cifre in ballo, comunque le si giudichi.

La verità è che nel cinico e spregiudicato gioco messo definitivamente in atto in questi giorni dalla maggioranza (dove sottovoce non sono pochi i maldipancia) il Sindaco è rimasto travolto insieme dalla sua propaganda, dalla quale non riesce ad uscire come in profezie destinate ad auto avverarsi, e dalla Lega che pensa ad altro e non a Massarosa. Questa amministrazione è già finita sul piano politico e operativo. I cittadini lo hanno già percepito e, al netto delle solite frange di leoni da tastiera scatenati con una violenza verbale spaventosa, pochi credono ormai nella capacità di questo personale politico modestissimo di gestire il Comune di Massarosa.

 

 

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