Moltiplicare gli osservatori sul territorio, questo l’obiettivo che si intende raggiungere oggi 12 dicembre, giornata che il Commissario Straordinario del Governo presso il Ministero dell’Interno ha voluto dedicare alle persone scomparse.
Il 12 dicembre è una data simbolica perché in questo stesso giorno, oltre venti anni fa, scompariva “nel nulla” la madre di due bambini.
La prefettura di Lucca ha riunito tutti i soggetti generalmente impegnati nelle ricerche, forze dell’ordine, vigili del fuoco, provincia, sindaci, 118, associazioni di volontariato e CRI per fare il punto della situazione su quei casi rimasti irrisolti, confermare la vicinanza delle istituzioni ai familiari delle persone che non sono state più ritrovate e per accrescere la sensibilità dell’opinione pubblica sul delicato tema.
All’incontro erano presenti, tra gli altri, il sindaco del comune di Lucca Alessandro Tambellini e il vice sindaco del comune di Viareggio Valter Alberici.
L’iniziativa avviata oggi vedrà il coinvolgimento di diverse istituzioni alle quali è stata chiesta la disponibilità a collaborare nelle ricerche, diffondendo le immagini delle persone scomparse nel territorio provinciale, attraverso i monitor a bordo dei mezzi di trasporto pubblico, nei centri di ricovero per persone indigenti, negli ospedali, nelle farmacie e nelle tabaccherie, che fungeranno da osservatori privilegiati sul territorio. Sono tutti luoghi dove potrebbero recarsi o essere già transitati i soggetti scomparsi, per trovare rifugio, cura o semplicemente per spostarsi sul territorio. Anche l’Arcivescovo di Lucca Mons. Paolo Giulietti ha dato la disponibilità delle parrocchie della curia ad offrire supporto nelle ricerche. Chiunque riconoscerà la persona scomparsa, potrà mettersi in contatto con le forze dell’ordine. In tal modo viene potenziato il sistema previsto dal Piano Provinciale per la Ricerca delle Persone Scomparse vigente in provincia, che fino ad oggi si è rivelato pienamente efficace.
Negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità verso questo tema e si è assistito ad una progressiva evoluzione delle attività di ricerca, un tempo facenti capo unicamente alle forze dell’ordine. La funzione di coordinamento delle ricerche è stata attribuita alla prefettura, prevedendo il necessario concorso di una serie di attori coinvolti a pieno titolo nelle attività, sulla base del Piano.
Le procedure in uso, attualmente, prevedono che, una volta ricevuta la denuncia della scomparsa, gli organi di polizia ne diano immediata comunicazione alla Prefettura, la quale si attiva per mettere in campo tutte le risorse a disposizione dello Stato, con l’ausilio delle associazioni di volontariato, per rintracciare lo scomparso.
Fondamentale è la raccolta delle informazioni da parte delle forze dell’ordine presso familiari e conoscenti, e il coordinamento dei vigili del fuoco e del soccorso alpino sul territorio.
“Oggi vogliamo fare un ulteriore passo in avanti con la partecipazione ed il coinvolgimento di alcuni segmenti della società civile, per poter contare su più osservatori diffusi sul territorio e far sentire la vicinanza delle istituzioni ai familiari” ha dichiarato il prefetto.
In Italia gli scomparsi ancora da rintracciare al 30 giugno 2019, sulla base delle statistiche elaborate dal Commissario Straordinario del Governo a far data dal 1974, sono pari a 59.044. Le denunce totali delle persone scomparse sono pari 236.656 mentre i ritrovati ammontano a 177.612, circa il 75%.
Le statistiche relative agli ultimi 3 anni, comprensive dei casi risolti nell’immediatezza, evidenziano, nel 2017, 7 persone ancora da rintracciare a fronte di 66 denunce di scomparsa di cui 59 ritrovati; nel 2018, 3 persone ancora da rintracciare a fronte di 73 denunce di scomparsa di cui 70 ritrovati; nel 2019, fino ad oggi, 5 persone ancora da rintracciare a fronte di 64 denunce di scomparsa di cui 59 ritrovati.
Nel corso dell’incontro è emersa anche la necessità di prestare particolare attenzione a quei segnali di disagio, soprattutto di natura psichica, che sovente precedono la scomparsa, avvalendosi anche della rete dei servizi sociali. Denunciare subito, questo è il consiglio alle famiglie, perché le prime ore sono fondamentali per fare in modo che le ricerche vadano a buon fine.
“Non sempre tutti gli sforzi compiuti consentono di ritrovare la persona scomparsa” – ha dichiarato il Prefetto – “Oggi tutte le istituzioni coinvolte si sono impegnate a rinnovare il loro contributo e a unire le forze per non lasciare nulla di intentato. E per fare questo chiediamo la collaborazione di tutti i cittadini che potranno essere coinvolti attraverso i nuovi canali informativi che saranno attivati grazie al contributo di una pluralità di istituzioni pubbliche e private, per dare nuovo impulso alle attività volte a restituire le persone scomparse all’affetto dei propri familiari. Invito le famiglie di quanti non sono stati ancora ritrovati ed intendono avvalersi del nuovo circuito di osservatori, sulla base di nuovi elementi da segnalare, a mettersi in contatto con gli organi di polizia. Ringrazio i sindaci di Lucca, Viareggio e Pieve Fosciana e tutte le altre istituzioni che hanno ritenuto di aderire all’iniziativa”.
“Ringrazio la Prefettura di Lucca per l’impegno profuso in questa iniziativa – ha dichiarato il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini – le famiglie che hanno un proprio congiunto scomparso non si devono sentire abbandonate dalle Istituzioni o dalla comunità. Per questo è necessario che tutti i cittadini si sentano coinvolti e contribuiscano a un sistema di osservazione così prezioso per garantire la sicurezza capillare sul nostro territorio. Tutto questo per creare una rete di collaborazione con le Forze dell’Ordine e di inclusione sociale che può prevenire fenomeni di delinquenza ma anche l’isolamento o l’allontanamento delle persone che vivono gravi problemi”.
Questa sera saranno illuminati di “verde speranza” alcuni edifici caratterizzanti la vita cittadina dei comuni quali la Cavallerizza di Lucca, il Palazzo delle Muse di Viareggio ed il Convento di Sant’Anna nel Comune di Pieve Fosciana, quale gesto simbolico di vicinanza alle famiglie degli scomparsi.
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