Nella mattina di ieri, giovedì 12 dicembre 2019, il personale della DIGOS  della Questura di Lucca, diretta dal dottor Leonardo Leone, ha eseguito una perquisizione delegata dal P.M. Aldo Ingangi, presso l’abitazione di Paolo Da Prato, lucchese di 53 anni, sita in un comune limitrofo a Lucca.
L’attività di polizia è scaturita dalla pubblicazione di Da Prato, sulla sua pagina facebook, di alcuni post dal contenuto inequivocabilmente antisemita, tali da configurare ipotesi di reato come la propaganda o l’istigazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, in particolare, in un post, lo stesso è fotografato con in mano una pistola, accompagnata dalla dicitura: “Il cacciatore di ebrei”.
 Il cosiddetto “atto a sorpresa”, alla ricerca di cose o tracce pertinenti al reato ha consentito di rinvenire la pistola, utilizzata nel post, risultata essere ad aria compressa e di libera vendita,  di un coltello a scatto lungo cm. 34, di cui cm. 15 di lama e di una bandiera  con croce celtica.
Il prosieguo della perquisizione ha però riservato una sorpresa agli agenti della DIGOS, infatti, nel seminterrato della villetta è stato scoperto un vero e proprio laboratorio, finalizzato alla produzione di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Da Prato aveva installato delle strutture in nylon utilizzate come serre, corredate con lampade a gas e a led, deumidificatori, ventole di aerazione, un  termometro misuratore di umidità del terreno, fertilizzanti e altro materiale utile alla coltura dello stupefacente, oltre a materiale per la commercializzazione dello stesso, come un bilancino di precisione elettronico, una macchina per sottovuoto. E’ stata infine sequestrata mezzo chilo di marijuana, pronta ad essere venduta.
Al momento dell’accesso nella stanza in questione, l’impianto destinato alla produzione dello stupefacente era perfettamente funzionante ed era strutturato con due diverse tende in nylon, alte 2 metri ciascuna, con chiusura a zip frontale; una tenda, destinata all’essiccazione delle piante, conteneva due lampade a gas ed un deumidificatore collegato ad un timer volto a regolarne la funzionalità, oltre a tre barattoli in vetro contenenti stupefacente, numerose piantine di cannabis appese e già essiccate ed un contenitore in plastica con altra marijuana; all’interno dell’altra tenda, attrezzata per la coltura, vi era una lampada a led, al momento spenta, e un umidificatore collegato ad un ventilatore, per diffondere uniformemente l’umidità nel locale.
Nella stanza è stato rinvenuto ulteriore materiale utile alla produzione della sostanza stupefacente, come terriccio, fertilizzanti, termometro per la misurazione dell’umidità del terreno, 22 vasi dove erano contenute altrettante piante di cannabis già recise, materiale per il confezionamento, come la citata macchina da sottovuoto ed un bilancino di precisione elettronico. Il “narcotest” ha stabilito che si tratta inequivocabilmente di sostanza stupefacente di tipo “marijuana”.
Quanto detto ha determinato l’arresto del Da Prato Paolo per la produzione di sostanza stupefacente.
Da Prato ha patteggiato la pena, 2 anni, ed è stato rimesso in libertà: era incensurato.
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ultimo aggiornamento: 13-12-2019


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