Adolf Eichmann (1906-1962) è stato uno dei più famosi criminali di guerra nazisti. Dopo aver contribuito in maniera determinante allo sterminio degli ebrei, dopo la conclusione del conflitto mondiale riuscì a fuggire in Argentina. Qui venne rintracciato e sequestrato dai servizi segreti israeliani che lo portarono a Gerusalemme dove venne processato e condannato a morte.

Quello che non molti sanno è che prima di riparare in Sudamerica, Eichmann visse indisturbato per alcuni anni in Europa e anche in Italia, e particolarmente – nel 1946 – in un paesino dell’Appennino reggiano chiamato Villa Minozzo. Questo aspetto poco noto della biografia di Eichmann è al centro del libro “Indagine su Eichmann – Il boia nazista nel dopoguerra nascosto per anni in Italia. La storia, i luoghi, i complici” (Oltre Edizioni). L’autore, Fabio Galluccio, sarà ospite della Biblioteca Caprili a villa Argentina nell’incontro di venerdì 24 gennaio, con inizio alle ore 17.

Galluccio ha svolto un’approfondita ricerca, recandosi più volte nel luogo del misterioso rifugio del criminale nazista e cercando di capire perché Eichmann si recò proprio in quei luoghi – peraltro al centro di eccidi nazisti e teatro di un’intensa lotta partigiana durante la guerra – e di quali complicità riuscì ad avvalersi.

All’incontro – organizzato dalla Fondazione Caprili con la collaborazione di Anpi Viareggio, Provincia di Lucca e Scuola della Pace – prenderanno parte l’autore e Cristina Boncompagni per l’Anpi. Conduce il giornalista Umberto Guidi. Ingresso libero.

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