“Non vogliamo che i cani di Pietrasanta vengano trasferiti fuori dal territorio versiliese!”

“E’ questo il grido di allarme che mi è stato rivolto, e che raccolgo con grande attenzione e rispetto, da molte persone a cui stanno giustamente a cuore i diritti degli animali”, fa sapere Ettore Neri, capogruppo consiliare dell’opposizione a Pietrasanta:

“Risulta, infatti, che da qualche tempo al Comune di Pietrasanta si sia scelta la linea di “risparmiare sulla salute e il benessere dei cani”.
Molte, tra le persone che ci hanno contattato, ci chiedono di sapere da quali motivi nasce la decisione dell’Amministrazione comunale di Pietrasanta di spedire i cani randagi in un canile di Arezzo, dove inevitabilmente finiscono per rimanere a vita, senza alcuna possibilità di essere adottati e a spese della collettività.
La legge prevede che ciascun Comune si debba dotare sul proprio territorio di un Canile Rifugio. In assenza di questo, ogni Comune deve provvedere al ricovero dei cani, dopo due mesi di permanenza presso il Canile Sanitario, in un Canile Rifugio regolarmente accreditato privilegiando strutture che si trovino nel territorio o in zone limitrofe per agevolarne il controllo e rendere piu’ facili le adozioni.
Non avendo la possibilità di avere un Canile Rifugio sul proprio territorio i Comuni della Versilia, tranne Pietrasanta che da diversi mesi ha appunto cambiato direzione, provvedono a mandare i propri cani presso un Canile Rifugio che si trova in Versilia nel territorio di Massarosa: in questo modo i cani possono continuare ad essere seguiti dall’associazione di riferimento, nel caso specifico la Lega Italiana Diritti dell’Animale (L.I.D.A.) che collabora da anni con il Canile Sanitario Comprensoriale di Viareggio (con regolare accreditamento presso la Regione Toscana) e si occupa di fare adottare i cani sia del Canile Sanitario di Viareggio che del Canile Rifugio di Massarosa effettuando regolari controlli pre-affido su preciso incarico dei Comuni della Versilia (compreso quello di Pietrasanta) con cui ha stipulato apposita convenzione.
Il trasferimento dei cani in un rifugio che si trova sul territorio, consente di poterli seguire e farli adottare in tempi brevi senza perderne le tracce, come inevitabilmente accadrebbe se fossero mandati lontano, in località dove di frequente il numero dei cani da far adottare non ha la fortuna di essere così basso come dalle nostre parti, e dove quindi diminuiscono inevitabilmente le loro possibilità di adozione.
In questi ultimi anni la L.I.D.A.ha impedito che i cani di Pietrasanta finissero ad Arezzo, adottandoli e facendosene carico prima che scadessero i due mesi di permanenza presso il Canile Sanitario di Viareggio.
Così però le cose non possono continuare.
In sostanza le Associazioni che si occupano della tutela degli animali e molte persone a cui questi temi stanno giustamente a cuore, dopo aver rimbalzato inutilmente contro il muro di gomma eretto da Giovannetti e dai suoi assessori, si sono rivolte a noi per sapere quali sono le motivazioni che hanno spinto il Comune di Pietrasanta a decidere di spedire i cani ad Arezzo invece di lasciarli, come fanno gli altri Comuni, sul territorio della Versilia.
Qualcuno, a cui chiaramente del benessere degli animali non importa nulla, dice che il motivo è quello del risparmio. Se questa fosse la motivazione, invitiamo a guardare la cosa da un’altra prospettiva: si tratta infatti di un risparmio fittizio, basta pensare che mentre in un canile lontano un cane verrebbe mantenuto per tutta la sua vita ( se ci entra giovane, per 10 anni e anche piu’) lasciandolo qui da noi, se anche si paga un po’ di piu’, lo si fa per un breve periodo, come dimostrano i dati alla mano sul tempo di permanenza medio di un cane nei nostri canili; a questo si aggiunge la possibilita’ di controllare piu’ facilmente il rispetto del benessere degli animali e di garantire loro maggiori chance di visibilità, di adozione e reinserimento in famiglia sul loro territorio di origine.

Morale della favola la destra che governa Pietrasanta riesce a fare danni e brutte figure anche quando si deve occupare del migliore amico dell’uomo.
Chiaro che in assenza di un rapido ripensamento saremo costretti a procedere con forme di protesta molto eclatanti”-

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ultimo aggiornamento: 23-01-2020


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