A rischio di essere ripetitivi, ribadiamo che l’Amministrazione Comunale di Camaiore ha sempre rispettato le sentenze e mantenuto una questione strettamente legale su di un piano tecnico, senza cercare sconfinamenti in quello politico. Non ritengo di dover scendere nel merito di quella che è una vicenda dai contorni prettamente giuridici, la cui evidente complessità rischierebbe di oscurare il vero significato di questa storia che parlava un solo linguaggio: la lotta fra chi afferma i valori della legalità, della trasparenza e dell’efficienza contro i grandi conservatori dell’ambiguità, degli angoli di potere e degli sprechi di soldi pubblici.

Dobbiamo sinceramente dirci amareggiati dalla strumentalizzazione costante, spesso trasversale, che è stata fatta sulla pelle di un Comune e soprattutto di decine di lavoratori e famiglie.

Detto questo, oggi a perdere è soprattutto un modo di far politica che con le sue scelte ha avvallato un copioso e continuo sperpero di risorse pubbliche pur di non certificare un fallimento che era sotto gli occhi di tutti.

Un sistema che ha la responsabilità per tutti quei dipendenti di Sea Ambiente che oggi sono a casa, alle cui famiglie sono stati minati futuro e tranquillità.

Un sistema ben ramificato – con una sottile linea rossa che coinvolge anche altri comuni della Versilia – che ha cercato in tutti i modi possibili di bloccare un’operazione che ha sempre avuto al centro esclusivamente l’interesse dei cittadini camaioresi e non la ricerca di baruffe politiche o il pretesto di scontri personali come molti si erano affrettati a liquidare questa operazione sin dal principio.

Al Sindaco Giorgio Del Ghingaro – convitato di pietra nella cabina di regia del sistema che si era opposto a questa operazione – e al Presidente di Sea Ambiente Fabrizio Miracolo non resta che riflettere nella loro solitudine sulle sciagurate conseguenze di tutta questa assurda vicenda: peraltro sarà inevitabile invocare un’azione di responsabilità su tutti gli amministratori che hanno avuto parte nelle decisioni o nelle omissioni di controllo, sempre che non abbiano la dignità di rassegnare spontaneamente le proprio irrevocabili dimissioni.

Al Sindaco Del Ghingaro consigliamo anche di dare seguito all’ordine del giorno a firma del Consigliere Luca Poletti per avviare un percorso che dia vita – finalmente – alla creazione di un’unica azienda versiliese per la raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Dai “tifosi” contro, locali e non, che hanno spaventato per quasi due anni l’opinione pubblica cittadina, agitando lo spettro di immani richieste di danni, potremmo pretendere le pubbliche scuse e l’ammissione della propria disonestà intellettuale: a noi invece sarà sufficiente il loro silenzio. Adesso è il momento di lasciare lavorare ERSU con la tranquillità che un’azienda di questo livello merita”, l’intervento del Sindaco Alessandro Del Dotto.

Il 29 settembre 2019 la percentuale di raccolta differenziata era del 49% circa, oggi del 77,4%. Basterebbe questo dato per giudicare l’intera operazione ed eravamo convinti sin dall’inizio della bontà delle nostre idee, non per appiccamento personale, ma perché supportati dai numeri e dalle relazioni tecniche di ESPER. È stata una battaglia durissima che ci ha provato anche a livello personale: vogliamo ringraziare i dipendenti comunali che si sono prodigati per ottenere questo importantissimo risultato e tutti i legali, del Comune e di ERSU, che hanno protetto l’interesse pubblico. Adesso è il momento di dedicarci con ancor più forza alla completamento del nostro progetto, creando i centri di raccolta sul territorio la cui realizzazione era stata rallentata dalla querelle legale”, il commento dell’Assessore all’Ambiente Sara Pescaglini.

“La sentenza del Consiglio di Stato sulla legittimità dell’affidamento del Comune di Camaiore ad Ersu del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti certifica, ormai in modo definitivo, che l’Amministrazione Del Dotto, di cui ho l’onore di far parte, ha fatto solo e soltanto l’interesse pubblico di Camaiore. Questo interesse non confligge né con quello di Viareggio né con quello della Versilia: è sufficiente, come già proposto dal gruppo consiliare del PD di Viareggio, dar vita ad un’unica azienda della Versilia, interamente pubblica, che sarebbe nelle condizioni di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali, di abbassare la tassa sui rifiuti e di migliorare la qualità dei servizi. Il tutto valorizzando, come questa Amministrazione ha sempre fatto, le persone che hanno competenze ed una chiara ed inequivocabile etica pubblica. Vedremo, nelle prossime settimane, chi si schiererà dalla parte degli interessi della Versilia, archiviando un conflitto che non ha più ragion d’essere, e chi, invece, difenderà interessi particolari” la dichiarazione dell’Assessore alle Partecipate Simone Leo.

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ultimo aggiornamento: 24-01-2020


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