Giorgio del Ghingaro risponde agli avvocati: “Fate il vostro mestiere, fatelo bene, senza strumentalizzazioni, la comunità ve ne sarà riconoscente, ma evitate di sostituirvi in nome della legge a medici, scienziati, esperti della protezione civile, prefetti e forze dell’ordine e al sindaco. Tutti loro, compreso il sottoscritto, mai si sostituirebbero a voi”.
Il primo cittadino di Viareggio si riferisce allo scritto, a firma di qualche avvocato viareggino, inviatogli per mail (clicca qui per il testo integrale: Lettera al Sindaco GDG)
“Alcuni avvocati viareggini mi hanno scritto una mail, dove contestano le mie ordinanze di chiusura di alcune zone della città, fatte in queste settimane di contrasto alla diffusione del COVID19. Argomentano giuridicamente e arrivano perfino a mettere in dubbio la costituzionalità dei provvedimenti adottati”, risponde GdG: Sono solito rispettare i pareri altrui e così faccio anche stavolta, per cui ringrazio queste persone per il contributo che hanno voluto dare alla discussione sulle misure adottate per limitare il contagio a Viareggio. Ognuno fa quello che può secondo le proprie capacità e professionalità. Questi avvocati contrastano il virus usando gli articoli, i commi, addirittura la costituzione, come si potesse evitare l’insorgere della malattia presentando un bel ricorso.
Altri professionisti, come i medici o gli scienziati, invece si oppongono al coronavirus curando o studiando nuovi vaccini, senza disquisire sul sesso degli angeli, indaffarati come sono a salvare vite umane.
Altri ancora, forze dell’ordine e polizia municipale, sono sulla strada, giorno e notte, cercando di far rispettare i decreti e continuando ad occuparsi della sicurezza di tutti. A volte vengono ringraziati, spesso insultati, altre ancora, come in questo caso, vedono messo in discussione il loro lavoro.
I professionisti della vita normale invece, tutti noi cittadini, hanno paura, vivono periodi di incertezza ed esasperazione, chiusi in casa, senza vedere in faccia questo nemico invisibile e cruento. Nemmeno loro credono che con un’opposizione scritta a qualche tribunale si possa riuscire a non ammalarsi.
Poi ci sono i sindaci, come me, che devono per quanto possibile e nel rispetto delle leggi, fare in modo prima di tutto che la comunità subisca meno danni sanitari possibili e possa uscire quanto prima da questa situazione drammatica; poi che la stessa comunità riesca a contrastare efficacemente le disparità sociali, garantendo anche ai più deboli la loro dignità, ed infine che non venga distrutta da questa insorgente crisi economica che rischia di cancellare la miriade di attività imprenditoriali del territorio, che costituiscono il tessuto connettivo di Viareggio.
Insomma la comunità è una sola e il sindaco la deve sostenere dal punto di vista sanitario, sociale ed economico.
E questo non si fa con un ricorso, un richiamo ad un testo di legge, o con una disquisizione filosofica sull’applicazione di un articolo rispetto ad un altro. Si fa stando sul campo e non sull’albero a cantare. Si fa sporcandosi le mani mettendo la propria firma in calce a misure anche dure, ma utili e necessarie per la tua gente.
Si fa prendendo decisioni, anche a volte impopolari, si fa assumendosi responsabilità, si fa senza polemiche e senza strumentalizzazioni.
Si fa e basta per quei motivi che ho elencato prima, perché il sindaco è il sindaco e non è lì per caso.
Quindi a questi avvocati che mi hanno scritto, che hanno avuto il loro momento di notorietà e spero non di pubblicità occulta (ma questa è materia che attiene il loro ordine professionale e il mio giudizio non conta), oppure che magari aspirano a mettere le mani avanti rispetto a qualche loro cliente colpito da provvedimenti sanzionatori in questi ultimi tempi, comminati dalle forze dell’ordine, dicevo a questi cortesi avvocati posso solo dire: fate il vostro mestiere, fatelo bene, senza strumentalizzazioni, la comunità ve ne sarà riconoscente, ma evitate
di sostituirvi, in nome della legge, a medici, scienziati, esperti di protezione civile, prefetti, forze dell’ordine e al sindaco.
Tutti loro lo garantisco, compreso il sottoscritto, mai si sostituirebbero a voi”.
“C’è da rimanere allibiti – aggiungono i capogruppo della maggioranza e il presidente dell’Assise viareggina: “in un momento come questo di emergenza nazionale, mai vissuto prima, ci sono persone che, invece di unire le forze per uscire al più presto da questa situazione si mettono a scrivere una lettera al sindaco per criticare le misure restrittive da lui adotatte, in qualità di autorità di sanità pubblica, per contenere il contagio. Oggi è toccato agli avvocati viareggini, o meglio ad alcuni di loro, che, con una lettera apparentemente garbata alla fine dicono che il sindaco è uno sceriffo e che il nostro comune è uno stato di polizia. Altro che toni garbati e concilianti! Il sindaco deve pensare al bene comune e stare dalla parte di tutti quei cittadini che fin dall’inizio hanno capito la gravità della situazione e si comportano da persone responsabili; purtroppo invece ci sono anche cittadini che, a voler pensar bene, ingenuamente credono che se si va da soli in pineta o al mare non si fa male a nessuno. Poi succede che tutti e i 60.000 abitanti di Viareggio, ciascuno da solo, vada sul molo (come nel primo we di chiusura a marzo) e tutti rigorosamente soli si fa assembramento, ma tanto non si fa male a nessuno. In altre parole: chi ragiona in questo modo, in solitario per così dire, in realtà alla fine non rispetta chi invece sta a casa sempre, come si deve fare; noi stiamo dalla parte di questi cittadini. Per questo occorre sacrificare, un poco e nel più limitato periodo possibile, non i nostri diritti, ma semplicemente le nostre abitudini. I nostri diritti sono garantiti, prima di tutto quello alla salute, da misure di questo genere; prevale il diritto alla salute o quello di fare una passeggiatina? Si rimane allibiti perché sono avvocati. C’era bisogno della loro lettera proprio ora? Proprio in questo momento? E per di più nel periodo più difficile di questa quarantena, cioè la settimana di Pasqua? È una mossa opportuna? Oppure dietro c’è altro? Tra quei firmatari c’è una persona il cui nome a lungo figurava tra i candidati sindaci in opposizione alla ricandidatura; era proprio il caso che anche lui firmasse? Si tratta allora di una pura difesa del diritto (e comunque è più importante a nostro avviso quello alla salute collettiva) o di una presa di posizione politica? Lasciamo queste domande alle risposte dei cittadini, di sicuro però non possiamo che definire quantomeno inopportuna (per contenuti, parole e tempi) quella lettera e chiediamo che, se non sia proprio possibile astenersi dalla polemica, almeno si abbassino i toni. Il sindaco sceriffo? Ma si pensa davvero che quei provvedimenti non siano presi d’intesa con il prefetto e la direzione medica ?”
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ultimo aggiornamento: 11-04-2020


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