Covid: Mallegni (FI) interroga Ministro su Arera (Autorità Regolazione Energia Reti Ambiente), tolta libertà ai comuni applicare tariffe-detrazioni e rischio aumento per rifiuti 

Come intendono i Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente reperire le risorse per i mancati gettiti derivanti dai servizi rifiuti. Quali misure intendete adottare per modificare il Metodo Tariffario al fine di ottenere nel 2020 immediati benefici tariffari a seguito dei minori costi sostenuti dai gestori nell’anno in corso?”: lo ha chiesto, in una interrogazione ufficiale, il Senatore Massimo Mallegni (FI) al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero per l’Ambiente e Tutela del Territorio del mare. Arera, per chi non la conoscesse, è l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) che svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore. La sua funzione è quella consultiva e di segnalazione al Governo e al Parlamento nelle materie di propria competenza, anche ai fini della definizione, del recepimento e della attuazione della normativa comunitaria.

In data 5 maggio 2020, è stata pubblicata da parte di ARERA la delibera 158/2020/R/rif concernente “Adozione di misure urgenti a tutela delle utenze del servizio di gestione integrata dei rifiuti, anche differenziati, urbani ed assimilati, alla luce dell’emergenza da COVID-19”. La delibera reca prime misure volte a mitigare gli effetti sulle varie categorie di utenze derivanti dalle limitazioni introdotte a livello nazionale o locale dai provvedimenti normativi adottati per contrastare l’emergenza da COVID-19. In particolare, il provvedimento prevede – nell’ambito della disciplina dei corrispettivi applicabili alle utenze del servizio di gestione integrata dei rifiuti, urbani e assimilati – alcuni fattori di rettifica per talune tipologie di utenze non domestiche (al fine di tener conto del principio “chi inquina paga”, sulla base della minore quantità di rifiuti producibili in ragione della sospensione delle relative attività) e di specifiche forme di tutela per quelle domestiche (in una logica di sostenibilità sociale degli importi dovuti).

Secondo il senatore di Forza Italia Arera sta invadendo la potestà dei Comuni di determinare regolamenti e tributi propri, limita al risibile le detrazioni possibili (alla sola quota variabile, ignorando che le norme di legge prevedono che nella quota fissa siano assorbiti molti costi legati alla raccolta rifiuti), costringe ad astrusi e complessi calcoli per definire l’entità della quota e restringe la platea alle sole attività (codici ATECO) bloccate per DPCM o ordinanza locale, non considerando, invece, i danni della fase 2 alle attività per il rispetto dei protocolli di sicurezza. “Con questa delibera – spiega il tre volte sindaco di Pietrasanta – il ruolo dei Sindaci viene azzerato depauperando il loro operare nelle politiche fiscali e di redistribuzione. L’attuazione di questo provvedimento determinerebbe problemi di copertura finanziaria ai Comuni, inutile sperequazione territoriale, contenziosi tributari con gli utenti la cui riduzione di produzione di rifiuti non sarà commisurata alle scarse riduzioni previste da Arera ed infine aumenti tariffari futuri dovuti all’assorbimento dei costi delle agevolazioni. I ministri competenti devono fare chiarezza. Come intendano reperire le risorse per i mancati gettiti derivanti dai servizi rifiuti? Quali misure intenda adottare per modificare il Metodo Tariffario al fine di ottenere nel 2020 immediati benefici tariffari a seguito dei minori costi sostenuti dai gestori nell’anno in corso”

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covid massimo mallegni rifiuti

ultimo aggiornamento: 13-05-2020


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