La Casa delle Donne di Viareggio esprime gioia per la liberazione di Silvia Romano

Innanzitutto la gioia di rivederla, non più prigioniera dei terroristi, dopo ben 547 giorni di pena e dolore. L’abbraccio con la madre e la sorella sapeva di infinito e ci ha dato la dimensione dell’amore smisurato.
Ci ha sempre colpito di lei la sua giovane età, la sua determinazione che ancora ci comunicano il valore dell’esser donna, di avere un alto grado di resilienza, di scegliere nel “qui ed ora”.
L’ondata di fango, che ritorna solo addosso a chi lo getta e purtroppo anche alle figlie, compagne e madri degli autori, non può intaccare l’inviolabilità del corpo, dello spirito e della mente di Silvia.
Noi sappiamo bene, operando tutti i giorni sulla violenza contro le donne, quanto danno procurano gli odiatori di professione sempre misogeni e sessisti, purtroppo accompagnati anche da una parte di donne inconsapevoli di sé e complici del patriarcato.
Continuiamo a far presente che anche la violenza nelle case e i femminicidi risentono di questo clima di odio che autorizza gli uomini a pensare di essere “padroni” del corpo e della mente femminili.
Non è così…..secoli di storia, di presenza, di competenze e valori delle donne lo dimostrano. Anche in questo grave momento son presenti eccellenze femminili nella ricerca, nella cura e nell’organizzazione sociale e politica nonostante le discriminazioni. Abbiamo tutti e tutte bisogno di un’indignazione operativa, che comporti finalmente un cambio di paradigma culturale e politico per un salto di civiltà che riconosca il valore di ogni soggettività femminile.
Auguriamo a Silvia di prendersi tutto il tempo necessario per elaborare il trauma, prendersi cura di sé e continuare a coltivare i suoi sogni.

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ultimo aggiornamento: 14-05-2020


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