Omicidio stradale: 4 anni per Antony Caturano. Si è svolto questa mattina in Tribunale a Lucca il processo in rito abbreviato, a porte chiuse, in Camera di Consiglio, come prevede il codice di procedura penale – con la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna – il processo, imputato il giovane parrucchiere, difeso dagli avvocati Fabrizio Miracolo e Roberto Cappa che nella notte di 2 anni fa travolse e uccise Andrea Lucchesi sul vialone in Darsena, ferendo l’amico Fabio Biagini. Lo ha deciso il gup Riccardo Nerucci, accogliendo la richiesta del pm Salvatore Giannino. “Non appena lette le motivazioni decideremo se fare ricorso in Apppello – hanno spiegato i difensori, comunque soddisfatti della pena inflitta: “Rientrando nei limiti previsti dalle norme, potremo chiedere che i 4 anni non vengano scontati in carcere”.  “Da tenere presente  – ha aggiunto l’avvocato Cappa al telefono alla nostra redazione -che Caturano era imputato per omicidio stradale in concorso con  la vittima: due testimoni e anche le telecamere di un cantiere navale della zona dove avvenne il tragico incidente hanno ripreso sia Lucchesi che l’altro ragazzo a  “giocare” tentando di evitare le auto in transito”. Come pena accessoria ad Antony Caturano è stata ritirata la patente per due anni e nove mesi di ritiro della patente di guida. Il giudice Nerucci ha anche determinato le provvisionali nei confronti delle parti civili ( i parenti della vittima ), tutelati dall’avvocatessa Cristiana Francesconi, che saranno liquidate dall’assicurazione.
La vicenda
Il giovane, accusato di omicidio stradale, fu arrestato dai Carabinieri dopo essere fuggito. Uno dei due ragazzi travolti nella notte dell’8 febbraio di due anni sul “vialone” da un’auto pirata, Andrea Lucchesi, era è morto appena salito sul Pegaso per essere trasferito a Livorno dall’ospedale “Versilia”. L’altro ragazzo, Fabio Biagini, del 93, era invece stato ricoverato al nosocomio labronico dove dopo una tac fu sottoposto un delicato intervento neurochirurgico. Il 25enne, incensurato, Anthony Caturano, trovato nella sua abitazione la mattina alle 6.30, era finito in manette, accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso, a cui si erano aggiunti reati di guida in stato di ebrezza e sotto effetto di sostanze psicotrope. Il ragazzo aveva infatti un tasso alcolemico pari a 1.10 ed era risultato positivo alla cannabis. Il pm di turno, dottor Salvatore Giannino, ne aveva disposto la custodia cautelare in carcere. Quella che doveva essere una serata di divertimento, passata tra le feste notturne di Carnevale nei tanti locali della marina di levante a Viareggio, si era trasformata, purtroppo, in una tragedia. I due giovani stavano tornando alla loro auto quando erano stati travolti. A perdere la vita era stato il 21enne luccese, che era in fin di vita appena arrivato al pronto soccorso. Le sue condizioni erano poi ultreriormente precipitate appena fatto salire sull’elicosoccorso atterrato al “Versilia”: il suo cuore aveva cessato di battere in fase di decollo del Pegaso che lo avrebbe dovuto portare nel reparto di neurochirurgia di Livorno. Un viaggio della speranza che non fu mai inziato
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