Sdegno del Pd di Viareggio per il commissariamento avvenuto con una mail di Simona Bonafè. “ Senza nessuna telefonata, senza nessun preavviso, ci è arrivata giovedì nel tardo pomeriggio una mail dove si annunciava il commissariamento di Viareggio, con il nome di Alessandro Franchi, ex sindaco di Rosignano ed ex presidente della Provincia di Livorno. Una decisione immotivata e inaccettabile, che vorrebbe cancellare tutto il percorso affrontato finora dal Pd di Viareggio per la prossime elezioni amministrative, evidentemente insoddisfacente per il Pd della Toscana”.

Alla reggenza del Pd di Viareggio, ovvero a Glauco Dal Pino, Gianmarco Romanini e Tenna Liberatore, è arrivata giovedì nel tardo pomeriggio una mail dalla segretaria regionale, Simona Bonafè, dove si annuncia il commissariamento del partito, con tanto di nome del commissario, Alessandro Franchi, ex sindaco di Rosignano ed ex presidente della Provincia di Livorno. Un provvedimento che viene subito giudicato dal Pd di Viareggio completamente immotivato e sconcertante: intanto nel metodo- nessun contatto preventivo degli ultimi mesi aveva preannunciato tale decisione- e poi nel merito, perché la motivazione del commissariamento è assai capziosa: “ la reggenza non è ricompresa nello statuto nazionale, inoltre sono trascorsi più di quattro anni dall’elezione dell’attuale assemblea comunale e il voto amministrativo si terrà in autunno”.

La reggenza infatti era stata approvata dall’assemblea del Pd di Viareggio, alla presenza del segretario del territoriale, Riccardo Brocchini, prima dell’emergenza Covid, in data 19 febbraio, per le dimissioni del segretario Leonardo Betti per gravi motivi personali. Doveva condurre fino alle elezioni, ma tutto si è interrotto, per cause di forza maggiore. Non solo, l’assemblea del Pd, regolarmente convocata dal segretario Leonardo Betti, aveva già fatto una scelta di coalizione e di candidato sindaco, Sandro Bonaceto. Si erano costituiti infatti gruppi di lavoro che stavano già producendo documenti utili per il programma elettorale, per la visione futura della città.

Quindi a che cosa si deve il commissariamento? La segretaria regionale aveva avuto diversi incontri di chiarimento sulla posizione del Pd di Viareggio, sia con il capogruppo in Consiglio comunale, Luca Poletti, sia con la reggenza stessa. Allora l’unica spiegazione di un atto – che giudichiamo comunque grave- è contenuta nell’ultimo paragrafo della mail: il commissario designato ha il mandato “di accompagnare il percorso alle elezioni comunali, definendo gli aspetti programmatici, costruendo le alleanze conseguenti, ampliando la base degli iscritti, anche in vista delle elezioni regionali”.

Dunque un “tutto da rifare” che il Pd di Viareggio non può accettare in nessun modo e che avrà pesanti conseguenze politiche. Il Pd di Viareggio si rivolgerà agli organismi del partito, fino al segretario nazionale, per avere spiegazioni su quanto è avvenuto. Sicuramente potrà dialogare con il commissario designato, ma solo per chiarire la correttezza del percorso svolto finora nel far parte di una coalizione e nell’individuazione di una candidatura a sindaco.

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