Lunedi 8 giugno, in occasione dello Sciopero della Scuola proclamato da FLC-CGIL, CISL Scuola, Uil Scuola, SNALS, Gilda-Unams, docenti e personale A.T.A. dell’Istituto Comprensivo “Armando Sforzi” di Piano di Conca hanno organizzato un presidio di protesta davanti al proprio Istituto, in contemporanea ad altri istituti della Provincia di Lucca.

Lo hanno fatto, con cartelli e striscioni, per chiedere che da settembre 2020 si possa riprendere a fare la normale didattica in classe e in condizioni di sicurezza, abolendo una volta per tutte la didattica di emergenza che non ha stremato solo i docenti, ma soprattutto alunni e e famiglie e che ha mostrato tutti i suoi limiti di efficacia ed inclusività, lasciando indietro i ragazzi e i bambini più fragili e con meno possibilità di essere seguiti dai genitori, scaricando sulle famiglie l’onere di provvedere quasi integralmente al loro percorso scolastico, e mettendo in evidenza come non sia possibile sostituire la didattica basata sulla relazione educativa tra docenti e studenti in presenza.

Lo stato di emergenza non è più accettabile dopo i 6 mesi che il governo avrà avuto a disposizione per adottare le necessarie misure!

Per la ripresa in sicurezza servono investimenti straordinari e ingenti, non previsti dal Governo Conte e dalla Ministra Azzolina. Le “barriere di plexiglass” non possono colmare le gravi carenze di investimenti accumulate negli anni nella scuola.

La didattica mista, un po’ a casa, un po’ in presenza, è un palliativo inutile che fa credere a tutti di essere tornati a scuola, ma che non cambierà in meglio le condizioni in cui il personale e le famiglie hanno vissuto nei mesi di emergenza sanitaria. 

Bisogna intanto cominciare ad attuare gli interventi necessari ben prima dell’emergenza:

  • Basta “classi pollaio”! Basta 30 alunni stipati come polli! I ragazzi hanno diritto a una didattica partecipativa e inclusiva che rispetti i loro tempi e le loro modalità di apprendimento!
  • Basta aule tolte alla didattica per mancanza di spazi, dove ogni anno si fanno salti mortali per trovare gli ambienti necessari ad ospitare tutti con la necessaria dignità che le persone che vivono la scuola meritano, grandi e piccini!
  • Basta scuole che si allagano quando piove, con classi senza tende con 40 gradi all’ombra! Servono soldi da investire nell’edilizia scolastica, trovando spazi sufficienti per il rientro a settembre in sicurezza.
  • Basta docenti precari che arrivano a anno scolastico avviato, perché il sistema non riesce a garantire le assunzioni nei tempi che la scuola richiede, e che ogni anno, a volte anche dopo pochi mesi, vengono sostituiti ma che, nonostante ciò, portano avanti con la stessa e a volte maggiore professionalità degli altri i nostri studenti e le nostre classi! I ragazzi, specialmente i più fragili, hanno diritto ad avere i loro insegnanti il primo giorno di scuola e ad affezionarsi a loro, non dovendo cambiare le proprie figure di riferimento di continuo.
  • Basta segreterie oberate, con impegni sempre crescenti e sempre meno personale!
  • Basta collaboratori scolastici cui si chiede il dono dell’ubiquità, che già in periodi di normalità si fanno in quattro per rispondere alle fondamentali esigenze di sorveglianza degli alunni e per la loro sicurezza, oltre a tutti gli incarichi che ogni anno si aggiungono, e che con l’emergenza sanitaria dovranno accollarsi anche la sanificazione continua e la sorveglianza triplicata!

    La sicurezza deve essere posta al primo posto aumentando le assunzioni, per garantire le misure sanitarie legate all’emergenza sanitaria senza rinunciare alla sorveglianza degli studenti. Non è più accettabile che i nostri ragazzi muoiano tragicamente, come avvenuto a Milano l’anno scorso, perché non si pone al primo posto la sicurezza.

  • Basta strumentazioni non funzionanti, laboratori inutilizzabili con ricadute inevitabili sull’efficacia della didattica e del lavoro quotidiano del personale ATA. Serve assumere gli assistenti tecnici per ogni istituto che si prendano cura del materiale e degli spazi della scuola!

Vogliamo una scuola dove tutti sono messi in grado di lavorare nelle condizioni migliori per poter fare il proprio dovere: docenti, collaboratori scolastici, assistenti tecnici e amministrativi, DSGA e anche dirigenti e loro collaboratori! Servono personale scolastico, tecnologie che funzionano, spazi che accolgono e problemi che si risolvono, non solo che si creano. 

Serve un piano straordinario di assunzioni, con aumento del personale previsto e garanzie da settembre di un contratto a tempo indeterminato alle tante e ai tanti da troppo tempo utilizzati con contratti precari e più personale in generale. Va posto fine allo scandalo del precariato a vita: non è accettabile la soluzione prospettata dal Governo e dal Ministro Azzolina, con 200.000 precari da settembre ed un concorso con tempi e modalità non ben definite.

Serve una scuola vera, in presenza e in sicurezza, che richiede risorse per troppo tempo negate a questo settore. Come la Sanità Pubblica, la Scuola Pubblica va considerata un pilastro della convivenza civile e come tale va finanziata in modo prioritario.

Docenti e Personale A.T.A. dell’IC “Armando Sforzi” aderenti alla protesta

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