Lettera aperta al commissario Franchi da parte degli iscritti al Pd:

Preg.mo Commissario Franchi,

chi scrive ha scelto, con orgoglio, di avere in tasca la tessera del Partito Democratico (almeno per il momento).

Le nostre storie sono diverse: alcuni di noi hanno radici nei due diversi partiti fondatori, altri hanno iniziato la vita partitica credendo in quel Codice Etico e di Valori di cui il Pd ha deciso di farsi portatore sin dal 2008.

Da allora di acque sotto i ponti ne sono passate molte, a volte calme, altre volte agitate.

Eppure siamo sempre qua, senza interesse, con spirito di servizio anche quando ci veniva chiesto di mescolare la colla per attaccare i manifesti o improvvisare gazebi nelle calde giornate estive.

Abbiamo tenuto aperte le sedi per le primarie, abbiamo gioito per le vittorie e sofferto per le sconfitte: abbiamo creduto che il partito democratico traesse la sua forza dalla base e nella base trovasse la sua stessa ragione d’essere.

Caro Commissario, tu vieni da lontano ma siamo sicuri che comprenderai l’amore che ci lega a questo partito dal quale nessuno di noi trae guadagno o sostentamento.

Siamo persone normali che, ogni anno, rinnovano la tessera, anche quando le politiche cui assistiamo non rendono facile questa scelta.

Ma siamo ancora qua e pensiamo di avere il diritto di esprimere, ancora una volta, il nostro pensiero.

L’unica esperienza di governo, finita nel 2014, ci ha profondamente provati ma, contro ogni aspettativa, ci ha lasciato in bocca la voglia di esserci, forse più di prima.

Lo abbiamo dimostrato nella campagna elettorale del 2015 e nello svolgimento dell’attività in consiglio comunale dove, nonostante gli attacchi continui da parte della maggioranza di governo, abbiamo tenuto sempre un atteggiamento equilibrato e serio, sempre propositivo e mai con ostruzione fine a sé stessa.

L’atteggiamento dell’attuale maggioranza, viceversa, non ha avuto niente di rispettoso, né verso le persone che compongono questo partito, né verso il partito stesso indicato sempre come la causa di tutti i mali di questa città.

Ecco perché, nel gennaio e febbraio 2020, dopo un intenso lavoro per ricompattare il centro sinistra viareggino, sfaldato e disilluso, abbiamo trovato una sintesi unanime e, per ben due volte, l’assemblea comunale, democraticamente eletta, ha scelto il proprio candidato sindaco.

Pensavamo che le scelte delle assemblee comunali sui candidati alle amministrative fossero autonome ed appartenessero alle unioni comunali, vuoi perché così recitano i nostri statuti vuoi perché è logico che sia l’organismo cittadino ad avere il diritto di scegliersi un candidato da sostenere prima e dopo la campagna elettorale.

Se così non fosse l’aggettivo “democratico” sarebbe quanto mai fuori luogo.

Eppure, come tutti i dogmi, assistiamo ad una storia che, se non l’avessimo vista coi nostri occhi, non riusciremmo a crederci.

Dopo una pandemia mondiale che ha azzoppato il mondo intero, una mail asettica ci ha comunicato che le nostre scelte, i nostri percorsi e le nostre condivisioni non erano graditi e serviva un commissario.

Mentre tutto il mondo si fermava, il Partito Democratico della Regione Toscana annullava le decisioni legittime espresse dalla sua classe dirigente comunale elidendo, di punto in bianco, la volontà espressa, a chiarissime lettere, da una assemblea nel pieno dei suoi poteri decisori.

Non solo.

Il tuo arrivo, sebbene accolto con una iniziale e comprensibile freddezza, non ci ha mai sottratti alla volontà di coadiuvarti nei tuoi passaggi.

Purtroppo però le tue mosse e le tue decisioni le abbiamo apprese dai giornali dove abbiamo letto ed amaramente compreso di essere stati ridotti a numeri di tessere ed a voti utili per la prossima tornata elettorale.

La scelta di non appoggiare Giorgio del Ghingaro alle prossime elezioni è stata ed è una scelta ponderata, non è una scelta personalistica ma è basata sulle scelte politiche fatte dallo stesso in questi anni, sui metodi utilizzati dalla sua amministrazione nei nostri confronti, nei confronti dei viareggini e della città tutta.

Un abisso divide il nostro progetto politico per la città da quello di cui il sindaco uscente si è fatto portatore, sia in punto politico programmatico sia in punto di merito.

Allo stesso tempo, il suo progetto per il prossimo quinquennio, atto a coinvolgere forze e persone appartenenti al mondo del centro destra non può essere per noi un terreno su cui scendere a compromesso.

Le richieste che negli anni abbiamo fatto e che sono state sempre e puntualmente disattese, non possono essere recuperate con miseri articoli di stampa, quasi sotto dettatura, nati l’ultimo minuto, idonei a soddisfare le pretese di altri ma non certo quelle del Partito Democratico di Viareggio. Noi abbiamo aspettato che alle parole seguissero i fatti: un’attesa lunga 5 anni e, puntualmente disattesa.

Non è nostro compito né interesse sapere cosa vi siete detti alla presenza di Sindaco, segretario di Federazione, responsabile federale degli enti locali ed esponente della segreteria regionale nelle riunioni dove, di fatto, la posizione e la sensibilità degli iscritti di Viareggio, non era rappresentata. Tu, Commissario, di certo, non puoi essere rappresentativo delle nostre sensibilità, dato che sei stato catapultato a Viareggio senza aver vissuto niente della nostra realtà.

Ma quanto ti interessasse conoscerlo ci è chiaro: a noi basta sapere che hai voluto incontrare tutti fuorchè i tuoi iscritti!

Sia ben chiaro però che nessuno di noi accetterà in silenzio le scelte prese da soggetti avulsi dalla nostra città!

Questo ennesimo schiaffo, che siamo pronti a chiarire nelle sedi opportune, non rappresenta, in alcun modo, la volontà degli iscritti di Viareggio che, con infinita chiarezza, intendono ribadire, ancora una volta, la loro totale e ferma contrarietà all’appoggio alla coalizione capitanata da Giorgio del Ghingaro

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“La nomina di Del Ghingaro a presidente conferenze aziendale dei sindaci dell’Asl è preoccuppante”

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