Dimissioni. Tutti a casa. E non è questione di numeri in Consiglio. Così la minoranza attacca dopo l’ulteriore defezione tra le fila della maggioranza.

Dopo l’abbandono di Pietro Bertolaccini per divergenze con il Sindaco, di oggi la notizia shock che Lorenzo Ghiara ha rassegnato le dimissioni da Consigliere delegato all’urbanistica perché, per suo dire, non era in grado di operare in quanto non aveva la necessaria libertà e di fatto delegato ad un ufficio “inesistente” per il Sindaco.

La questione è politica e non è un caso che i consiglieri più avvertiti e più esperti l’abbiano capito, dichiarano gli esponenti del Centro Sinistra.
L’amministrazione Coluccini non può risolvere nessun problema perché non è nel suo DNA amministrare per risolvere i problemi.
L’amministrazione Coluccini è finita, come abbiamo detto con forza, fin dal giorno in cui ha votato il dissesto, una follia amministrativa e politica, un’invenzione assurda che ha reso ingovernabile Massarosa.

Solo che il dissesto non è una scelta politica come un’altra: è una responsabilità gravissima che si sono assunti e di cui dovranno rispondere a giorni in Consiglio comunale prendendo atto che la loro esperienza amministrativa è giunta al termine.

Il modello Massarosa non era la bizzarra e costosa idea di eccentrici.
È il nostro comune, come ce l’hanno consegnato più generazioni, e che costava pochissimo perché sostenuto da un meraviglioso e invidiabile modello di partecipazione, civismo e associazionismo.

Abbiamo 8 centri civici, 8 campi sportivi e 14 cimiteri, ma quanti custodi pagati dal comune? Zero.
E infatti poiché i costi sono minimi, quando il club dei ragionieri insediatosi in comune si è posto il problema di tagliare i tre milioni che i consulenti (comunque in parte già pagati in barba alle regole della buona ragioneria) hanno loro inculcato, mica ha fatto marcia indietro.

Coluccini ha pensato bene di tagliare i servizi essenziali: asili nido, scuola, sociale, sgravi, diritti, manutenzioni.
In parallelo però la voglia di anientamento ha indotto l’amministrazione a colpire, spesso in modo gratuito il mondo associativo e spesso intere frazioni, in una logica distruttiva e connotata da faziosità e arbitrio come nella vicenda incredibile della scuola di Quiesa.

E poi la mancanza di idee su tutto, l’abbandono dell’urbanistica, la macchina comunale allo sbando fra purghe e fuggi fuggi generale. Queste non sono valutazioni di parte. Sono valutazioni fatte apertamente da esponenti di maggioranza e non da consiglieri inesperti, ma da politici di lunghissimo corso che hanno militato per almeno tre decenni nella destra e nel centrodestra locali. Nessuno può accusarli di opportunismo o di essere collusi con la sinistra. Naturalmente sarebbe riduttivo circoscrivere tutto a Coluccini e al suo pretorio, che pure si sono resi responsabili di una vicenda politica con pochi eguali quanto a danni morali e violenza politica. La Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia di Massarosa portano in pieno la responsabilità di ciò che è avvenuto, delle scelte che hanno fatto, dei voti che hanno dato, delle cose che hanno detto. Si scusino e se ne vadano, perché adesso Massarosa deve voltare pagina.

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